NUmerose donne hanno raccolto l'invito a un flash mob questa mattina a Lugano, dove ad ogni ora è stato dato spazio a un appello o a una rivendicazione, dal lavoro ai social, dalla violenza alla maternità
BELLINZONA – Giornata di mimose ma soprattutto di rivendicazioni: quella della donna più che una festa è un’occasione per ricordare le battaglie compiute e quelle che sono ancora da compiere.
Per esempio in Piazza Dante a Lugano si è tenuto un flash mob “promosso dalle Donne dell’Unione sindacale svizzera in collaborazione con il Coordinamento donne della sinistra, è stata inclusiva e senza loghi: perché al centro del messaggio è stata messa la donna e i suoi diritti, la donna e il suo posto nella società. Hanno aderito diverse associazioni, tra cui: OCST Donna-Lavoro, FAFTPlus, GISO, SISA, USS Ticino e Moesa, Forum alternativo, Collettivo Scintilla, Partito Comunista, Partito Socialista, donne, uomini, giovani e studenti”.
“La strada per la parità è indubbiamente costellata di successi, ma resta moltissimo da fare perché molti diritti scritti nelle leggi, non sono rispettati. In questi ultimi anni purtroppo il bilancio non è positivo: donne che dopo la maternità vengono licenziate, donne che guadagnano meno per un lavoro di pari valore, donne costrette a lavorare a tempo parziale e perciò più precarie, donne che subiscono violenze e molestie in diverse forme, donne la cui libertà è limitata, donne che svolgono lavori invisibili, donne minacciate perché straniere; donne umiliate e denigrate nella rete”, è il bilancio, decisamente non allegro.
Ma quel che si è visto, secondo chi ha organizzato il flash mob, in cui ad ogni ora scandita dall’orologio di Piazza Dante si è dato spazio a una rivendicazione o a un appello, è evidente: “le donne non demordono. Sanno essere tenaci, battagliere. Dove sono presenti portano competenze, innovazione, lungimiranza. La mediazione, la condivisione, il pensiero trasversale capace di guardare sempre un po’ più in là del breve termine, sono prerogative delle donne. Siccome sono chiamate in prima linea a conciliare vita professionale e vita privata, hanno una grande capacità di organizzazione”.
“L’idea di una donna ancora molto legata al lavoro di cura, porta con sé l’idea che, in ruoli di vertice, una donna non possa essere mai ‘abbastanza’: mai abbastanza forte, mai abbastanza assertiva, mai abbastanza presente, mai abbastanza ‘maschile’. Ecco perché è importante promuovere la presenza delle donne in politica, nelle istituzioni e nell’economia. Quando ci sono state, le donne hanno indubbiamente contribuito a una serie di miglioramenti”, si legge in una nota che rimarca la partecipazione più che positiva.
Ultimamente si discute molto anche della presenza delle donne in politica: il Consiglio di Stato ticinese, come noto, è composto da soli uomini e le proiezioni dicono che sarà difficile che una donna riesca a entrare. Le liste per il Gran Consiglio sono composte da numerose donne, in alcuni partiti addirittura prevalgono, c’è Più Donne che è solo femminile.