Sulla bufera interviene anche il Partito socialista: "Un po' meno di "solerzia", soprattutto in situazioni che sembrano un po' create ad hoc, ci andrebbe"
BELLINZONA - “Sono gli operatori a decidere”. Replica così, il comandante della Polizia comunale di Bellnzona, Ivano Beltraminelli, alla bufera scatenata dal radar posato a Camorino, nascosto sotto un cavalcavia e a meno di trenta metri dal termine del limite di 50 all’ora. Un caso che ha suscitato anche la reazione del ministro delle Istituzioni, Norman Gobbi, il quale ha messo in dubbio lo scopo preventivo di quel radar trappola.
“Gli operatori – ha spiegato Beltraminelli a LaRegione - hanno la facoltà di scegliere dove posizionarli, non seguono le indicazioni del Comando”. E ha aggiunto: “Va fatto notare che chi ci è incappato è perché ha commesso un'infrazione”. Il comandante della Polizia comunale risponde pure a Gobbi: “Si può discutere anche su alcune postazioni radar posate dal Cantone, ad esempio quello in autostrada a Balerna”.
Intanto sul caso sono intervenuti anche i vertici della la sezione bellinzonese del Partito socialista che in post su Facebook scrivono: "Fermo restando che la pirateria stradale va perseguita severamente e che i limiti di velocità sono lì proprio per farli rispettare, ci chiediamo anche noi quanto sia opportuna un'operazione del genere. Un agire che crea inutili e immeritati attriti con la polizia. Controllare la velocità e comminare, se del caso, le giuste multe è doveroso, forse però un po' meno di "solerzia", soprattutto in situazioni che sembrano un po' create ad hoc, ci andrebbe. Comunque, andiamo tutti più piano, ogni incidente è un sinistro (non socialista) di troppo!".