CRONACA
Coronavirus, la RSI chiude le frontiere: a casa fino al 15 marzo i collaboratori che vivono in Italia (o che ci sono stati)
Entro la stessa data cancellati anche showcase e concerti. E i programmi saranno senza pubblico

COMANO - Tra le principali aziende in Ticino che stanno prendendo provvedimenti interni a causa dell’epidemia da Coronavirus, vi è anche la RSI. In particolare, come anticipa Ticinonews, la radiotelevisione pubblica ha deciso alcune misure importanti riguardo al personale e non solo.

I dipendenti che abitano in una delle regioni italiane toccate dal virus (ovvero Lombardia, Piemonte e Veneto) a partire da lunedì e fino al 15 marzo dovranno restare a casa. Nel caso fosse possibile lavoreranno in modalità home office, altrimenti nulla. Stessa sorte per i collaboratori che nell’ultima settimana hanno soggiornato privatamente o professionalmente nelle zone italiane a rischio o nelle nazioni particolarmente colpite (Singapore, Cina, Iran e Corea del sud). Naturalmente i collaboratori e collaboratrici toccati dalla misura restrittiva continueranno a percepire lo stipendio.

Giro di vite anche per chi dovrà viaggiare nei prossimi giorni. Gli spostamenti privati sono, come è ovvio, caldamente sconsigliati, mentre per i collaboratori che dovranno spostarsi per lavoro nelle aree maggiormente esposte al Coronavirus, previa autorizzazione della direzione RSI, sarà possibile partire ma non da aeroporti del nord Italia. Al rientro, in ogni caso, quarantena di due settimane a casa. I dipendenti che nell'ultima settimana sono stati nelle zone a rischio, o che ci andranno nelle prossime, devono tenere traccia dei contatti intrattenuti proprio per facilitare la tracciabilità del virus, qualora vi fossero problemi. 

Ma le restrizioni, rivela sempre Ticinonews, non si limitano al personale. La RSI ha deciso infatti di cancellare tutti gli eventi pubblici in programma (concerti e showcase) fino al 15 marzo. E fino a quella data, inoltre, le registrazioni dei programmi avverranno senza pubblico.

 

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