Il patron dell'Atenaeo del Vino: "Ci siamo adattati all'emergenza. Vorrei poter dire che riapriremo presto, ma devo essere realista. E in futuro..."
MENDRISIO – Il coronavirus sta mettendo in ginocchio tutto il settore della gastronomia ticinese. Con ristoranti e locali chiusi, infatti, sono numerosi gli esercizi pubblici che ora si trovano a fare i conti con affitti e personale da pagare – solo per citare le due principali spese – con gli incassi pari a zero o più che dimezzati, per chi ha potuto tenere ‘aperto’ rispettando le normativa emanate dalle autorità.
Il Governo, infatti, ha concesso ai ristoranti di tenere aperto solo nel caso in cui è previsto un servizio d’asporto o a domicilio. Nonostante l’autorizzazione non è ugualmente facile a far quadrare i conti. Il patron dell’Atenaeo del Vino di Mendrisio Mirko Rainer ci spiega come si è dovuto riadattare a fronte dell’emergenza coronvirus. “Come per tanti i ristoranti – dice –, anche noi stiamo andando avanti con ordinazioni d’asporto o a domicilio. Non è facile perché non è la stessa cosa di avere i clienti al ristorante, ma è l’unico modo per sopravvivere. Abbiamo un solo cuoco specializzato in vasocottura e cucina igienica. Ad onor del vero, noi il servizio d’asporto lo facciamo già da quattro anni e lo abbiamo sempre fatto garantendo il massimo della qualità”.
“Come Atenaeo del Vino cambiamo il menù settimanalmente e pochi giorni fa abbiamo svelato anche quello per Pasqua. Anticipo che avremo il capretto camosciato della Fattoria Ponzio, oltre ad altri prodotti locali e la Colomba di Carlo Cracco inclusa. La formula “home delivery” devo dire che sta funzionando. Mettiamo noi a disposizione un autista per far rimanere la gente a casa. È troppo importante”.
Secondo Rainer, “il successo della formula è da attribuire alla voglia di mangiare bene delle persone costrette a rimanere in casa. Si ha più tempo per stare con i propri cari e del buon cibo è l’abbinamento migliore”. Ma come vede Rainer il ritorno alla normalità? “Vorrei dire che si riapre tutto presto, ma devo essere realista. Secondo me, è meglio riaprire con calma – magari anche in estate – evitando possibile ricadute che non farebbero altro che danneggiare ulteriormente tutto il sistema”. Ma l’home delivery resterà anche dopo la fine della pandemia? “Sì, credo si possa affermare. Ai clienti piace e noi siamo eternamente grati a tutti quelli che, in questi difficili giorni, ci stanno dimostrando fiducia e vicinanza ordinando i nostri piatti. A tutti loro prometto di ricambiarli in qualche modo quando tutto sarà finito...”.
Mirko Rainer ci parla anche di come sta procedendo la collaborazione con Cracco. “Stiamo lavorando bene. I riscontri della nostra iniziativa (leggi qui) sono buoni e le sue colombe sono molto ricercate dai clienti. Non è escluso che in futuro, sulla scia di quanto potuto apprendere in questi giorni, creerò qualcosa mirato sul take away con esclusivamente prodotti come miele, sali alle erbe, marmellate e, ovviamente, la linea di Carlo”.