Il caporedattore sport di TeleTicino: "Il compromesso degli stadi chiusi mi sembra ottimo. Ora inizia una mini stagione per tutte le squadre"
LUGANO – Il calcio svizzero è pronto a ripartire dopo quattro mesi di stop forzato causa coronavirus. Le squadre di Super e Challenge League sono tornate al lavoro già da giorni per farsi trovare pronte alla ripresa. Una ripresa ricca di incognite per tredici appassionanti giornate in cui tutto è ancora aperto.
Tranquillità Chiasso
In casa Chiasso si è potuto tirare un respiro di sollievo. La decisione dell’ASF di bloccare le retrocessioni dalla Challenge League alla Prima Lega Promotion permette ai rossoblù di programmare al meglio la prossima stagione, anche se le intenzioni – riprendendo le parole di mister Lupi – “sono quelle di guadagnarci la salvezza sul campo”.
Lugano, c’è da sudare
Diversa la situazione dalle parti di Cornaredo. Il Lugano di mister Jacobacci non può concedersi il lusso di rilassarsi, vista e considerata la classifica del massimo campionato elvetico. Capitan Sabbatini e compagni, infatti, rientrano potenzialmente tra le quattro squadre impegnate per salvare la categoria”.
“Lugano intelligente”
Sulla ripresa in generale del calcio post Covid e sulla situazione del Lugano ne abbiamo parlato con il capo redattore sport Luca Sciarini. “Il Lugano – dice a Liberatv – lo vedo abbastanza bene per la ripresa. Ha un allenatore con una certa esperienza e voglioso di dimostrare il suo valore. Ritengo che Jacobacci abbia a disposizione giocatori intelligenti. Magari non fenomeni, ma intelligenti e difensivamente forti. Se saprà scendere in campo con il giusto approccio mentale penso che possa togliersi un po’ di soddisfazioni e salvarsi con anticipo. Ovvio, però, che le incognite restano tante. Ma questo è un discorso che vale per tutte le compagini”.
“Giusto che riprenda il campionato”
Quelli rossocrociati non sono gli unici campionati pronti al via. Italia e Inghilterra, per esempio, scalpitano in vista della ripresa fissata tra due settimane. Sulla decisione di ripartire Sciarini ha le idee piuttosto chiare. “Sono felice come un bambino che si riparte. Il calcio mi manca davvero tantissimo. Giusto ripartire? Sì. È stata una decisione quasi unanime delle squadre. La vita inoltre va avanti. I dati degli ultimi giorni sono incoraggianti e quindi è anche giusto tornare ad avere un certo tipo di normalità. Il compromesso con gli stadi chiusi mi sembra ottimo. Dalla Germania, che è già ripartita, possiamo trarre qualche spunto. Il calcio, con o senza pubblico, rimane il calcio. Personalmente è il gesto tecnico che mi piace vedere, indipendentemente dal pubblico”.
Una nuova "mini" stagione
Le incognite, lo abbiamo scritto, rimangono molte. “Anche perché è la prima volta nella storia che tutti i club si fermano per quattro mesi e poi ripartono da dove si era finito. Adesso inizia una mini stagione con tanti punti interrogativi. Dovremo vedere chi ha lavorato bene e chi male in questa “quarantena”. C’è poi l’aspetto mentale da non sottovalutare. Inoltre, può anche essere l’occasione giusta per scoprire nuovi giocatori che, magari, con la pressione del pubblico si sentivano bloccati nel tentare qualche giocata. Per quanto ho potuto vedere dalla Bundesliga, ritengo che cambierà poco dal punto di vista delle sorprese. Le squadre forti rimarranno forti, quelle deboli rimarranno deboli”.