La struttura che sovrasta il blocco A era stata ritenuta a rischio caduta, ne aveva parlato anche Borradori nel 2019 in Consiglio Comunale. Ma la parte abbattuta dalle ruspe non è quella: il tetto in questione è ancora in piedi
LUGANO - Demolito un tetto pericolante: così è stato detto domenica 30 maggio a poche ore dai fatti dell'ex Macello dal Municipio di Lugano. Ma in realtà, svela La Domenica, il tetto che rischiava di cadere era un altro, e quello abbattuto era sicuro.
Del tetto, ora ancora in piedi e effettivamente pericolante, aveva parlato il compianto sindaco Borradori al Consiglio Comunale nel 2019. Si tratta di quello che sovrasta il blocco A, che i molinari non usavano più.
Invece quello che è stato distrutto dalle ruspe sovrastava il blocco F, che era stato puntellato e isolato.
I misteri su quella notte continuano.