Anche prima della morte di Damiano c'erano stati alcuni episodi di violenza, ricorda. A Locarno pare si riunisca una banda di picchiatori, forse in arrivo dal Mendrisiotto: filma le risse e le posta sui social
LOCARNO - Il giovane selvaggiamente picchiato a Locarno, che per fortuna comunque sta discretamente ed è già riuscito a tornare a scuola, seppur sotto shock, voleva dividere un amico e uno dei picchiatori. E ha finito per essere preso a calci in testa.
Un amico del 18enne stava infatti litigando con un altro ragazzo. E ha pensato di provare a separarli intromettendosi. Ma dopo un pugno sul mento, è finito a terra e da lì è partito il suo inferno, con calci e urla "ammazzalo".
Il racconto, sempre più shockante, emerge man mano, dalle parole dei genitori e dai post social. Si cerca il video per denunciare.
A Locarno però il suo non è l'unico caso: pare ci sia una banda di picchiatori che si riunisce per darsele di santa ragione, per poi postare i filmati sui social. Sembrerebbe venga dal Sottoceneri e abbia scelto la piazza come ring.
Intanto, anche l'amico del giovane è finito in ospedale dopo la rissa e a La Regione Maurizio Tamagni, padre di Damiano, a cui quel che sta vedendo non può che ricordare la tragica morte del figlio, lancia l'allarme: "Sono preoccupato perché si sta ripresentando la stessa situazione che ha portato alla morte di mio figlio Damiano. Già un paio di anni prima (della morte di suo figlio, ndr), c’erano stati diversi episodi di violenza, in diverse zone del Ticino. Ho sempre paura che prima o poi succeda di nuovo". Il suo invito è a non prendere sottogamba quel che sta accadendo.