"Col pretesto di una sentenza del Tribunale federale che boccia un ricorso, la SSIC cerca di gettare fango sul sindacato"
LUGANO - "Il sindacato Unia non accetta lezioni di “stile” dalla Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC) e respinge al mittente l’accusa di essere un «cattivo perdente», contenuta in un comunicato stampa diffuso ieri, a pochi giorni dall’avvio delle trattative per il rinnovo del Contratto nazionale mantello (CNM) dell’edilizia. Un comunicato che, col pretesto di una sentenza del Tribunale federale che boccia un ricorso di Unia, cerca di gettare fango sul sindacato".
Così il sindacato replica con un comunicato stampa alla nota della SSIC (leggi qui). "È davvero stupefacente che la SSIC censuri l’esercizio del diritto di ricorso garantito dalla Costituzione e dalle leggi di questo paese solo perché a farne uso è il sindacato. Evidentemente gli impresari costruttori hanno mal digerito il protagonismo del sindacato durante i difficili primi mesi di pandemia e la sua ferma opposizione ai reiterati tentativi di far ricadere sui lavoratori i costi del blocco forzato dei cantieri nella primavera 2020. In particolare attraverso decine di ore supplementari di lavoro per recuperare il tempo perso, contro cui Unia si è battuta, anche per via ricorsuale.
Una battaglia portata avanti d’intesa e in nome dei lavoratori edili, i quali, contrariamente a quanto afferma la SSIC, non hanno mai accettato e non accetteranno mai un aumento del tempo di lavoro: le giornate sui cantieri sono già sufficientemente lunghe e pesanti. I problemi per i ritardi e i costi dovuti alle chiusure forzate dei cantieri andavano discussi e risolti tra impresari e committenti e non certo mettendo ancora di più sotto pressione i lavoratori. Unia stigmatizza in particolare il tentativo di bagatellizzare il lockdown equiparandolo a una “vacanza”: è un segno di mancanza di rispetto per le sofferenze patite dai lavoratori e dalle loro famiglie.
Alla vigilia dell’avvio dei negoziati per il rinnovo del CNM, quello della SSIC non può che essere interpretato come un atto provocatorio incendiario, che ben si iscrive nell’atteggiamento dell’organizzazione padronale da parecchio tempo a questa parte. Basti pensare che a trattative sul rinnovo del CNM non ancora iniziate, la SSIC giudichi «insostenibili» le rivendicazioni dei lavoratori (ancor prima di averle ascoltate) e già parli della «possibilità sempre più concreta di un vuoto contrattuale». E poi cala lezioni di “partenariato sociale” a Unia: semplicemente ridicolo!
I lavoratori meritano rispetto e le loro rivendicazioni, portate avanti tramite le organizzazioni sindacali, vanno prese sul serio, poiché sono frutto di discussioni e riflessioni di gente che sui cantieri ci passa l’intera giornata. Non dei capricci".