Non era la prima volta che la bimba veniva lasciata sola in casa. Gli esami tossicologici confermeranno se sia stata sedata con benzodiazepine. Nata da una relazione clandestina, si rafforza il sospetto che la madre volesse liberarsi di lei
MILANO – Sul cancello d'ingresso di via Parea 15/20, nel quartiere Ponte Lambro alla periferia di Milano, qualcuno ha legato dei palloncini bianchi, e alla finestra ci sono ancora gli abitini della piccola Diana stesi ad asciugare. Abbandonata sola in casa per sei giorni, la bimba di 18 mesi è stata ritrovata senza vita mercoledì mattina dalla mamma, che rientrava dopo aver raggiunto il compagno nel bergamasco. Accanto al lettino un grande biberon con tracce di latte e in cucina una boccetta di ansiolitico vuota per tre quarti. Al fidanzato la donna aveva detto di aver lasciato Diana al mare con la sorella; alla polizia avrebbe inizialmente dichiarato di averla affidata alla madre, poi ad una baby-sitter rivelatasi inesistente. Arrestata con l’accusa di omicidio volontario, aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione, Alessia Pifferi, 36 anni, avrebbe detto durante l’interrogatorio al pm Francesco De Tommasi, titolare dell’inchiesta condotta dalla Squadra mobile di Milano, diretta da Marco Calì: “Sapevo che sarebbe potuta andare così”.
Non sarebbe stata infatti la prima volta che la bimba veniva abbandonata a se stessa; anche nei tre fine settimana precedenti la madre l’avrebbe lasciata sola nel lettino con soltanto un biberon di latte e acqua. Ma questa volta la piccola Diana non ce l’ha fatta. Sul suo corpicino evidenti segni di una forte disidratazione e di denutrizione; la bimba sarebbe morta di fame e di sete. Nessuno dei vicini però l’ha mai sentita piangere in quei sei lunghi giorni. A detta di amici e conoscenti, la piccola appariva sempre “rallentata nei movimenti, calma e poco vivace” e riferiscono che “la mamma non giocava mai con lei, la teneva sempre nel passeggino”.
Gli inquirenti sospettano che venisse sedata con psicofarmaci per stare “tranquilla”, e ciò sarebbe accaduto anche questa volta, motivo per cui nessuno nel palazzo avrebbe sentito la bimba lamentarsi. La conferma arriverà dagli esami tossicologici che saranno effettuati nel corso dell’autopsia. La causa di morte sarebbe legata a una forte disidratazione e a denutrizione: la piccola sarebbe stata lasciata morire di stenti. E il gesto sarebbe dettato da una volontà di disinteressarsi della bambina, frutto di una relazione clandestina. Nessuno sa dove la piccola sia nata, né chi sia il padre. Non è nessuno degli uomini con cui la donna, separata e con un nuovo fidanzato, aveva stretto un legame negli ultimi anni. La donna ha sostenuto di non essersi resa conto di essere rimasta incinta e di aver anche partorito in casa, senza che il padre lo sapesse. Non era seguita dai Servizi sociali del Comune e il sospetto è che non abbia mai neppure portato la piccola dal pediatra. Nei giorni scorsi, quando ha riaccompagnato il compagno a Milano per lavoro, non ha nemmeno messo piede in casa. Si è comportata come se la piccola non fosse esistita. Aggiungendo che già altre volte, specialmente nei weekend, l’aveva lasciata da sola e la bimba era sopravvissuta. Non è stato così mercoledì mattina.