CRONACA
Una bimba lasciata nella culla termica. "La chiamiamo Maria Grazia, come la Madonna"
La piccola ha pochi giorni ed è in buona salute. È stata trovata dal parroco che aveva voluto fortemente questo luogo. "A fianco a lei non c'era nulla, nè cambi nè un bigliettino. Mi ha fatto un dono, è come se fossi venuto al mondo di nuovo"
Foto ANSA

BARI - Quando è suonato l'allarme collegato al suo cellulare, don Antonio Ruccia, sacerdote della parrocchia dedicata a San Giovanni Battista di Bari, ha capito che stava succedendo qualcosa di unico e speciale. A pochi giorni da Natale, una bimba è stata lasciata nella culla termica della sua chiesa, tre anni dopo l'ultimo.

"Stavolta, rispetto a tre anni fa, è stata peggio per agitazione e gioia: quando ho sentito squillare il cellulare che mi avvisava che nella culla termica c'era qualcosa il mio cuore ha cominciato a scalpitare. Quella piccola, a pochi giorni dal Natale del nostro Signore, mi ha fatto un dono: è come se fossi venuto di nuovo al mondo", ha raccontato all'ANSA.

Adesso la bimba è affidata al reparto di Neonatologia del Policlinico di Bari. Ha pochi giorni ed è un buone condizioni di salute. Probabilmente si cercherà una famiglia disposta a adottarla, se nessuno si farà avanti per lei. Intanto, ha un nome, datole dal prete che l'ha presa tra le braccia. "Quando i carabinieri mi hanno chiesto come volessi chiamarla ho risposto Maria Grazia, come la Madonna che spero accompagni questa piccina per tutta la vita".

La culla è stata voluto proprio dal parroco una decina di anni fa. E tre anni fa, fu lasciato Luigi, con un biglietto di istruzioni legate alle sue abitudini. Questa volta, a fianco della piccola Maria Grazia non c'era nulla, nemmeno un cambio. Indossava una tutina di colore verde, uno smanicato rosa e un cappellino.

Chi ha lasciato la bambina probabilmente ci ha pensato a lungo, se è vero che, come racconta don Antonio, "per due giorni ho trovato la culla aperta. Può significare tutto o nulla ma immagino il coraggio e il dolore di chi ha lasciato la piccola". In un certo senso, era come se il suo cuore se lo aspettasse, se avesse capito. Al suono del cellulare, allertato da un sensore, si è precipitato alla culla, trovando la neonata. 

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