Il sacerdote 55enne, arrestato il 7 agosto scorso, dovrà rispondere di diversi reati sessuali
LUGANO - Coazione sessuale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, atti sessuali con fanciulli e pornografia. Sono le accuse formulata nei confronti di Don Rolando Leo dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni. L'atto d'accusa, di cui ha scritto oggi LaRegione sul proprio sito online, è stato intimato ieri alle parti.
Il sacerdote 55enne, arrestato il 7 agosto scorso, dovrà rispondere dunque di diversi reati sessuali. Secondo la procuratrice, che lo ha deferito ovviamente alle Assise criminali, le presunte vittime di Don Leo sono nove: quattro minorenni e cinque maggiorenni. I fatti addebitati al religioso – gli vengono rimproverati atteggiamenti e comportamenti a connotazione sessuale – sarebbero accaduti nel corso degli ultimi anni.
"Avuta conferma ufficiale da parte della Procura Pubblica circa il rinvio a giudizio nei confronti del sacerdote don Rolando Leo - si legge in una nota della Curia vescovile - l’Amministratore apostolico, il vescovo Alain de Raemy, ribadisce la vicinanza sua personale e della Diocesi alle persone coinvolte negli episodi per i quali il sacerdote è stato accusato e andrà a processo. Il Vescovo Alain condivide con loro, con i loro familiari e con tutti coloro che sono toccati da questa vicenda dolorosa, la sofferenza vissuta e assicura la costante disponibilità di ascolto e di supporto. Mons. de Raemy attende l’esito del procedimento giudiziario esprimendo pieno rispetto nei confronti del lavoro della Magistratura".