A Liscio e Macchiato parliamo anche del dibattito in seno alla Chiesa su trans e omosessuali
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A Liscio e Macchiato parliamo questa mattina del futuro Consiglio federale, in vista dell’elezione del 13 dicembre, con il ticket Beat Jans e Jon Pult presentato dal Partito socialista per la successione ad Alain Berset. Una scelta che sta facendo discutere. La domanda è: “ma in Governo ci vanno ancora i migliori?”.
“Il PS ha tolto dalla corsa una personalità qualificata come Daniel Jositsch”, scrive Giovanni Galli nell’editoriale del Corriere del Ticino. “Se Jositsch fosse stato candidato sarebbe stato eletto in carrozza, ma con i voti dei partiti borghesi e con poco entusiasmo a sinistra”. Secondo Galli, “il consigliere agli Stati zurighese ha subito una vera e propria rappresaglia dai contorni umilianti” e “la sua esclusione dimostra anche il crescente (e insano) potere dei gruppi parlamentari e dei vertici dei partiti nel pilotare le decisioni dell’Assemblea federale”.
Passiamo poi all’intervista “politicamente scorretta” a una “mistess”, una prostituta che lavora in un postribolo ticinese, proposta da tio.ch. A proposito di stupri e stupratori, la donna dice: “Bisogna essere realisti, il mostro esiste e lo si può incontrare tutti i giorni. E se una donna matura ha imparato a guardare il mondo con una certa consapevolezza, la ragazzina rischia di cadere in trappola senza che se ne renda conto, solo per ingenuità. Qui è fondamentale il ruolo dei genitori, che hanno l'obbligo di istruire ed educare i loro figli, che sono responsabili della loro sicurezza”. Perché “lasciare che una ragazza esca da sola, con un vestitino troppo corto, e magari si vada a ubriacare o si apparti con sconosciuti in posti isolati equivale a giocare d’azzardo con la propria vita. Oggi può andarle bene e domani no. È colpa della ragazza? No, ma ciò non toglie che il rischio sia concreto”.
Parliamo poi del dibattito sempre più acceso in seno alla Chiesa sulla linea progressista di Papa Francesco, che spinge per un’apertura all’accoglienza di trans e omosessuali e un maggiore coinvolgimento di laici e donne.
La RSI ha intervistato il cardinale tedesco Gerhard Müller, uno dei maggiori referenti dell’ala più tradizionalista e conservatrice, che dal 2012 e per cinque anni è stato prefetto della Congregazione per la dottrina della fede: “La chiesa non è un adattamento al mondo, non possiamo fare un compromesso con le cose false e distruttive anche quando sono giustificate dal mondo”, afferma.
Di parere opposto, il parroco di Chiasso don Gianfranco Feliciani, che nella sua rubrica domenicale su ticinolibero.ch sostiene che la Chiesa è di tutti, anche dei trans: “L’essenziale è credere in Gesù, ascoltare la sua Parola, accogliere il suo invito alla conversione, e poi ognuno – ma questo vale per tutti e non solo per i “diversi” – camminerà sulla via tracciata dal Signore come può, con il suo passo, con i suoi slanci e le sue debolezze”.
Chiudiamo citando l’intervista del Corriere della Sera ad Alfonso Signorini che, tra le altre cose, parla anche dell’ex compagno di Giorgia Meloni, Andrea Giambruno, che portò a Rete4: “Era mio redattore a Kalispera. Identico a come è oggi. Un bauscia, un ganassa, un guascone. In quattro giorni è andato fuori di casa, ha dovuto ripartire da zero. Certo ha fatto delle cavolate, ma se ne rende conto”.