Con Greta Gysin parliamo dei soldi provento di corruzione incassati dalla Confederazione, di preventivo e pareggio dei conti. E sul “Norman Building” dice che…
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Molti temi oggi a Liscio e Macchiato con la consigliera nazionale dei Verdi Greta Gysin. Apriamo con l’accordo di maggioranza trovato ieri dalla Commissione gestione e finanze sul preventivo 2024 e con gli editoriali di Daniel Ritzer e di Gianni Righinetti su Regione e Corriere del Ticino. Alla luce delle prospettive finanziarie, il pareggio dei conti entro il prossimo anno sembra una “mission impossible”. Il Decreto Morisoli è dunque giunto al capolinea?
Gysin si esprime anche su un altro dossier caldo che andrà in Parlamento prima di Carnevale: il futuro palazzo di giustizia nella sede ex Banca del Gottardo. Un messaggio sul quale i Verdi hanno preannunciato un rapporto di minoranza. Ma Gysin ritiene che il cosiddetto “Norman Building” sia l’unica soluzione possibile per dare una sede dignitosa alla magistratura.
Commentiamo anche l’opinione scettica sull’accordo Svizzera-UE del costituzionalista Andreas Glaser, che sulla NZZ scrive: “In Svizzera non è chiara la portata che l'accordo con l’Unione europea avrà sulle decisioni del Parlamento”.
Parliamo anche dell’incontro a New York tra il ministro degli esteri Ignazio Cassis con il suo omologo russo Sergej Lavrov in vista della prospettata conferenza di pace sull’Ucraina di cui si è discusso al Forum di Davos, e della cavalcata di Donald Trum verso la nomination, con la vittoria nel New Hampshire.
Voltiamo pagina… Il Tages Anzeiger propone un approfondimento su un tema che tocca l’etica finanziaria della Confederazione: la magistratura elvetica ha confiscato centinaia di milioni di franchi provenienti da casi di corruzione internazionale, compresi soldi provenienti dal Venezuela e dal Congo. Invece di restituire i milioni, annota il giornale, la popolazione svizzera ne trae vantaggio.
Una notizia che riguarda i Verdi, con la candidatura dell’ex senatrice ginevrina Lisa Mazzone alla presidenza nazionale del partito. Nei giorni scorsi Greta Gysin aveva annunciato la sua rinuncia a proporsi alla guida del Partito.
In chiusura la polemica sulle scarpe sportive della marca On - azienda di cui è azionista il mito del tennis Roger Federer - fabbricate in Vietnam. La rivista dei consumatori K-Tipp ha sollevato il tema del prezzo: la scarpa dedicata a Federer viene venduta a 230 franchi, a fronte di un costo di produzione inferiore ai 18.
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