Con Alessandro Mazzoleni parliamo anche del Festival di Locarno che cerca più soldi e della replica di Ricciardi dell’OCST a Fabio Regazzi su…
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In apertura questa mattina l’intervista del Tages Anzeiger al consigliere di Stato UDC del Canton Berna Pierre Alain Schnegg, responsabile della politica d’asilo, che denuncia abusi negli statuti S: “Lo statuto di protezione per i profughi ucraini viene sempre più sfruttato dai clan ROM e deve essere abolito”, afferma. Ne parliamo con Alessandro Mazzoleni, deputato e co-coordinatore della Lega, ospite di Liscio e Macchiato.
Sul Corriere del Ticino Bruno Costantini intervista Renato Ricciardi, che all’assemblea di domani lascerà la presidenza del sindacato dopo 8 anni. Il tema centrale è ovviamente il lavoro, in particolare alla luce dei negoziati in corso tra la Svizzera e l’Unione europea. Ricciardi replica al presidente dell’Unione Svizzera Arti e Mestieri, Fabio Regazzi, che lunedì scorso in un’intervista al Corriere ha confermato l’intenzione di mantenere l’attuale livello di protezione senza ulteriori concessioni perché la flessibilità del mercato del lavoro è un punto di forza della nostra economia. “Constato – afferma il sindacalista - che da parte degli ambienti economici per flessibilità si intende per esempio una progressiva liberalizzazione della legge federale sul lavoro che può portare solo maggiore precarietà e una pressione al ribasso sulle condizioni di lavoro. Se gli accordi con l’Unione europea dovessero essere il pretesto per spingere su questa liberalizzazione noi non ci stiamo”.
Ieri si è svolta l’Assemblea del Festival di Locarno che costa oggi 18 milioni e cerca nuove entrate. Il preventivo 2024 prevede una perdita di 736 mila franchi. Il vicepresidente del Festival Luigi Pedrazzini, che ieri ha diretto l’assemblea in assenza della presidente Maja Hoffmann, ha però precisato che l’ente pubblico ha fatto già molto: “Non pensiamo che in questo momento possa aumentare in maniera significativa il suo apporto. Bisogna necessariamente guardare al privato. Cercare partner, più che sponsor”.
Sulla scia delle proteste studentesche in corso in questi giorni nei campus universitari americani, canadesi e francesi, una quarantina di manifestanti sta occupando pacificamente l’ingresso dell’edificio Geopolis all’Università di Losanna. Gli studenti chiedono un cessate il fuoco immediato in tutto il territorio palestinese, il ripristino immediato dei finanziamenti all’UNRWA e “la fine della repressione del movimento di solidarietà con la Palestina”.
Le Temps spiega invece perché i negozi Läderach sono stati presi di mira a Zurigo e a Sciaffusa durante le manifestazioni del Primo maggio. Bottiglie di birra contro la facciata di UBS, una filiale di McDonald's verniciata con spray. Ma è stato il negozio Läderach sulla Bahnhofstrasse a soffrire di più, imbrattato con scritte come “My Body My Choice” (“il mio corpo, la mia scelta”) e “Fundi-Shoggi” (cioccolato fondamentalista). E il giornale spiega perché l’azienda è più odiata dall'estrema sinistra rispetto alla più grande banca svizzera.