Con Amalia Mirante parliamo di un’interrogazione di Matteo Quadranti che solleva inquietanti interrogativi sui rapporti tra i giudici ticinesi
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Non c’è pace per la Giustizia. Sabato il Corriere del Ticino ha parlato di un profondo disagio in seno al Tribunale penale. Un caso su cui torna oggi la Regione pubblicando una circostanziata interrogazione presentata al Governo dal deputato del PLR Matteo Quadranti, secondo il quale il Tribunale è diviso in due fazioni che si stanno vicendevolmente attaccando, con i giudici su due fronti opposti.
Si parla di “situazioni di mobbing di lunga durata (tra segretarie, tra segretarie e giudici, tra segretarie e giudici e/o cancellieri e viceversa), se non molestie sessuali, quantomeno apprezzamenti inopportuni, commistioni, vendette, ricattini e raccomandazioni sul ‘chi deve stare dalla parte di chi’, protezionismi, faziosità e via dicendo”.
Insomma, una brutta storia, che commentiamo con Amalia Mirante, deputata di Avanti con Ticino&Lavoro, ospite di Liscio e Macchiato.
Con lei parliamo anche dell’intervista del Corriere del Ticino a Fabio Regazzi che domani sarà confermato alla presidenza dell’Unione svizzera arti e mestieri. Il senatore lancia la sfida ai sindacati nell’ambito delle trattative Svizzera-UE e parla dell’iniziativa 200 franchi bastano sul canone radiotelevisivo.
Sempre il Corriere dedica un approfondimento al tramonto di CD musicali e DVD: MediaMarkt ha deciso di non vendere più questi articoli, che hanno sempre meno mercato, e la tendenza si conferma anche da parte di altri grandi distributori.
Con Mirante prliamo anche dell’approfondimento della NZZ che punta il dito sulla scarsa efficacia delle politiche a sostegno delle famiglie sul fenomeno della denatalità.