POLITICA E POTERE
Rimborsopoli, Farinelli: "Sono mesi che stiamo offrendo uno spettacolo penoso"
Scintille durante il dibattito del Gran Consiglio, convocato in seduta straordinaria, per decidere se impugnare il decreto di abbandono del Procuratore Generale nei confronti dei Consiglieri di Stato

BELLINZONA - Seduta straordinaria, seduta lampo: poco più di un’ora da dedicare all’ultimo capito di Rimborsopoli. 

Il Gran Consiglio si è riunito questo pomeriggio per decidere se impugnare o meno il decreto di abbandono, firmato dal procuratore generale Andrea Pagani, in merito alla denuncia per abuso di autorità presentata da Matteo Pronzini. Una denuncia contro quattro Consiglieri di Stato (Zali, Gobbi, Vitta e Beltraminelli) in merito al rimborso delle spese telefoniche, che i ministri hanno continuato parzialmente a versarsi, nonostante non sia chiaro se esista o meno una base legale. Manuele Bertoli, per contro, vi aveva già rinunciato nei mesi scorsi, esempio seguito anche dai suoi colleghi dopo l’ultimo decreto del PG.

Nessuna sorpresa oggi in Parlamento: tutti i gruppi hanno seguito la proposta dell’Ufficio presidenziale di non impugnare la decisione del capo della Procura. Ma qualche scintilla non è mancata.   
 
"Non c’è il due senza il tre”, ha detto il capogruppo del PLR Alex Farinelli. “Per la terza volta, infatti, ci troviamo a discutere di un decreto di abbandono del Procuratore Generale per una denuncia a carico dei Consiglieri di Stato. E per la terza volta il Ministero Pubblico ha detto che non sono stati commessi reati penali. Lo spettacolo che stiamo da alcuni mesi non riesco a definirlo in un altro modo, se non come penoso”.   

Più articolato il pensiero del capogrupp pipidino Maurizio Agustoni: “Si può definire il comportamento del Governo come inopportuno, poco elegante, di scarsa sensibilità verso il Paese. Ma c’è ancora una differenza tra la mancanza di eleganza e l’abuso di autorità. Per non sprecare questa seduta, tuttavia, vorrei fare una breve riflessione sul rapporto tra poteri in questo cantone. Mi sembra che si sia instillata una serie di ripicche, rancori, sospetti, come se si volesse interpretare il giusto dibattito tra poteri in rapporti di forza. Rapporti di forza che possono produrre solo un declino civile. Non mancano i veri problemi in questo Cantone: il lavoro, i costi della salute, il traffico, la sofferenza delle persone. Chi ha sbagliato dovrà pagare fino all’ultimo centesimo, ma smettiamola di litigare”.

“Siamo convinti - gli ha fatto eco il capogruppo socialista Ivo Durisch . che non ci sono gli elementi per un ricorso. In ogni caso riteniamo che se non ci fosse stato un rapporto da muro contro muro tra Ufficio presidenziale e Governo, forse non si sarebbe giunti a dover convocare un Gran Consiglio straordinario”. 

Matteo Pronzini, dal canto suo, ha difeso la linea: “Il fatto che non siano stati commessi reati di natura penale, non significa che la legge sia stata rispettata. Se il PG non mi ha dato ragione, ha sicuramente dato torto al Governo. Senza la mia denuncia i ministri non si sarebbero convinti a rinunciare alle spese telefoniche”.


Il Consiglio di Stato non ha partecipato alla seduta per una questione di opportunità, essendo il Collegio oggetto della disc 

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