POLITICA E POTERE
Rosa azzurra per il Governo, il candidato PPD Michele Rossi: "Mi distanzio dalle congiure di palazzo che fanno male al partito e al Ticino"
“Non si può continuare a proporre un governo fatto da rappresentanti di singoli distretti o città. Ciò detto come si può mettere in dubbio il mio amore per il Mendrisiotto, dove sono cresciuto e ho vissuto per decenni?"
TiPress/Pablo Gianinazzi
POLITICA E POTERE

È caos sulla lista PPD per il Governo. Dopo Giovanni Jelmini anche Fabio Bacchetta-Cattori dice: "Rimango a disposizione"

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BELLINZONA - Se dobbiamo immaginare una rosa azzurra che comprenda anche i due ex presidenti del PPD, Giovanni Jelmini e Fabio Bacchetta-Cattori, dobbiamo fare il gioco del “al posto di chi?”. Ora, la Commissione cerca del partito ha fatto la sua scelta, indicando i nomi ormai noti: oltre al ministro Paolo Beltraminelli, il deputato Raffaele De Rosa, il direttore di TicinoTurismo Elia Frapolli, l’economista Michele Rossi e l’ex direttrice del Giornale del Popolo Alessandra Zumthor. Ma ieri i due grandi esclusi, Jelmini e Bacchetta-Cattori, appunto, hanno ribadito la loro disponibilità a scendere in campo per il Consiglio di Stato.

Ora, è abbastanza chiaro che, nel caso in cui i due ex leader del PPD rientrassero in gioco nei prossimi giorni, lo farebbero a scapito di Frapolli e Rossi.

 

Il primo ha affidato le sue riflessioni a Facebook e ha scritto: “Ci ho riflettuto, non ci ho dormito, ci ho pensato su ancora un po’ (…). Ma poi ho detto si. Io ci sono, mi metto a disposizione per far parte della lista del PPD per il Consiglio di Stato. Perché così funzionano le elezioni democratiche: c’è chi si propone e chi esprime la propria preferenza con il voto. Il sistema ha bisogno di entrambi e allora - con tutta la dovuta umiltà - eccomi qua, a disposizione per una nuova avventura”…

 

Risoluta e improntata a una disponibilità che a questo punto travalica ogni tatticismo, è invece la presa di posizione - espressa a liberatv - da Michele Rossi.

 

"La mia disponibilità a candidarmi, in ultima analisi, va letta soprattutto quale riconoscimento nel PPD di una corrente di pensiero portatrice di alcuni dei valori fondamentali che hanno fatto e che hanno contribuito a far crescere il Ticino e il resto della Confederazione elvetica".

 

Sono pronto a lavorare seriamente, aggiunge Rossi e "mi distanzio dalle congiure di palazzo che fanno solo male all'immagine del partito e del nostro cantone. Una regione del paese che in quanto città-cantone non può continuare a proporre un governo fatto dai rappresentanti di singoli distretti o singole città”.

 

Ciò detto – si chiede Rossi – “come si può mettere in dubbio il mio amore profondo per una regione, il Mendrisiotto, nella quale sono cresciuto e nella quale ho vissuto per decenni e nella quale continuo a coltivare quei legami famigliari che ti accompagnano per tutta la vita?"

 

Chi lo fa, conclude l’avvocato di origine momò "accampa pretesti e si comporta proprio nel modo in cui io non intendo fare politica. Né ora né in futuro. Fuori o dentro i muri del Palazzo governativo".

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