“Pur coscienti del ricorso ancora pendente, riteniamo che questa tassa vada abolita prima che rincari eccessivamente la vita dei ticinesi", scrivono nel testo
BELLINZONA - I deputati Cleto Ferrari e Gabriele Pinoja chiedono di abolire la tassa di collegamento. Lo fanno con un’iniziativa parlamentare generica.
“Pur coscienti del ricorso ancora pendente, riteniamo che questa tassa vada abolita prima che rincari eccessivamente la vita dei ticinesi – scrivono nel testo -. È un atto dovuto nei confronti dei ticinesi in questo particolare momento di incertezze e difficoltà economiche. È dovuto anche per il fatto che di recente la Commissione della gestione ha trovato finanziamenti sostitutivi a questa tassa.
L’intento di diminuire il traffico veicolare pendolare sulla rete stradale ticinese è lodevole ma va riorientato”.
Ferrari e Pinoja aggiungono: “Il costo della vita nel nostro Cantone è parecchio elevato e non è il momento di rincararlo ulteriormente. Con l’approvazione della TC il costo generale di tutti i tipi di posteggi è in crescita e questa dinamica va fermata al più presto in quanto erode ulteriormente il potere d’acquisto dei Ticinesi. Il livello salariale dei nostri abitanti è il più basso della Svizzera. Il ceto medio non ha margini di manovra nel dedurre o farsi finanziare queste tasse che incidono in modo netto sul reddito disponibile.
L’approccio nei confronti della mobilità motorizzata privata è eccessivamente dirigista e vessatorio. In Ticino la presenza di abitazioni diffuse comporta anche un’esigenza di mobilità privata per lavoro. Gli insediamenti in Ticino sono caratterizzati dalla presenza di abitazioni e centri aziendali diffusi su tutto il territorio. Questa edificazione sparpagliata e disordinata avvallata in passato dal Cantone è una delle cause di un numero elevato di auto e dell’elevato costo della mobilità pubblica. Questi aspetti vanno tenuti in seria considerazione nell’impostazione della mobilità e non sottovalutati.
Nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad una crescita importante del parco veicoli. Questa crescita è dovuta in gran parte al fatto che nella copia entrambi gli adulti sono nella necessità di lavorare. Questo tipo di mobilità è di necessità. Non si tratta di abitudini o frivolezze bensì di necessità. Il mezzo pubblico può fare poco per questo tipo di mobilità soprattutto se nel nucleo familiare vi sono anche bambini che bisogna portare o recuperare prima e dopo il lavoro. La TC non guarda in faccia a queste situazioni.
Attualmente abbiamo numerosi cittadini che si recano oltre confine per i propri acquisti. Il flusso di Ticinesi oltre confine è importante e in costante crescita, non rilevato da indagini. La nostra economia ne soffre. Non si esclude che la TC abbia influito parecchio sull’acquisto di generi alimentari oltre confine, generando anche ulteriore mobilità motorizzata.
Risolvere i problemi tramite tasse rende l’attività dell’amministrazione poco controllabile ma soprattutto a rischio di calo nell’efficienza nell’uso dei mezzi a disposizione. L’apparato amministrativo farebbe molta più attenzione nell’uso delle risorse se dovesse recuperarle all’interno delle sue attività svolte. La scappatoia di rifocillare tramite tasse il fabbisogno necessario all’amministrazione potrebbe portare la stessa a leggerezza nell’uso delle risorse pubbliche”.