Il deputato: “La fattura emessa dal medico del traffico è poco trasparente e comprensiva anche del costo di esami. Chi si sottopone alle visite ha il diritto di ottenere una fattura completa, dettagliata e trasparente”
BELLINZONA - Il deputato Cleto Ferrari (ex Lega, ora UDC) torna sul tema del medico del traffico, che liberatv ha affrontato più volte l’anno scorso.
“Chi commette infrazioni stradali che comportano la revoca della patente – scrive nella sua interrogazione - deve recarsi sul confine a Chiasso e sottoporsi a visite mediche parecchio salate, prestate dalla dottoressa Mariangela De Cesare (nella foto, ndr), torinese, medico del traffico e anche medico dell’esercito. Ma salate quanto?”.
Secondo Ferrari con l’istituzione di questa figura, prevista dal pacchetto di leggi di Via Sicura, si è creata una situazione di privilegio. “Il medico del traffico è previsto per Legge federale – aggiunge -. Su mandato dell’autorità cantonale la dottoressa De Cesare inizialmente operava all’interno di Ingrado (Società senza scopo di lucro) per poi mettersi in proprio quale indipendente”.
Va comunque precisato che il medico del traffico non lavora "su mandato" del Cantone, il quale si limita a "riconoscerlo", un po' come avviene con i maestri di scuola guida.
E prosegue: “Da informazioni ricevute da chi ha dovuto sottoporsi a queste visite, le stesse sono estremamente care. Per poco più di venti minuti di visita alla presenza della dottoressa si arriva ad un compenso di più di milleduecento franchi. I più maligni che operano all’interno del mondo medico ipotizzano un salario annuo superiore al milione per questa dottoressa”.
Chiaramente non è compito dello Stato creare situazioni di privilegio e di difficile controllo, conclude il deputato e il prossimo passo sarà quello di individuare “un secondo medico del traffico che possa affiancare la dottoressa De Cesare”.
Ma intanto… Ferrari chiede al Governo se ha rinnovato il mandato alla dottoressa, che scadeva il 31 maggio 2017, se ha individuato un secondo medico che possa svolgere questa funzione.
E ancora, se è “ipotizzabile instaurare altre collaborazione magari tramite l’Ente ospedaliero”, se “è diritto di chi deve sottoporsi a questi esami poter richiedere uno o più preventivi”, e se “è pensabile mettere a disposizione una lista dei medici del traffico dove richiedere il preventivo”.
La fattura attualmente emessa dal medico del traffico è poco trasparente e comprensiva anche del costo di esami, aggiunge Ferrari, chiedendo se chi si sottopone alle visite ha il diritto di ottenere senza ulteriori oneri una fattura completa, dettagliata e trasparente.
Chiede infine al Governo se non ritenete prioritario il fatto di assicurare “un’alternativa ai ticinesi che devono sottoporsi a questi esami ed evitare imposizioni che agli occhi dei cittadini sanno di privilegi professionali poco trasparenti”.