POLITICA E POTERE
L'Italia mena il can per l'aia... L'UDC chiede il blocco dei ristorni fino a che Roma firmerà l'accordo con Berna
Il gruppo UDC ha presentato una mozione: “A tre anni di attesa dalla parafatura dell’accordo, gli obiettivi dei negoziati sono totalmente disattesi”

BELLINZONA – Il gruppo parlamentare dell’UDC ticinese ha presentato una mozione con la quale chiede di bloccare il versamento dei ristorni delle imposte dei frontalieri fino alla firma del nuovo accordo con l’Italia.

 

“Secondo l’articolo 4 dell’Accordo tra la Svizzera e l'Italia relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri ed alla compensazione finanziaria a favore dei Comuni italiani di confine, in vigore dal 1979 – si legge nella nota dell’UDC -, la competenza di effettuare i versamenti dei ristorni è attribuita agli organi finanziari dei Cantoni. L’articolo 3 ne regola le modalità e la tempistica: in un versamento unico nel corso del primo semestre dell'anno successivo a quello cui la compensazione finanziaria si riferisce”.

 

Il 30 giugno 2011, ricordano i deputati democentristi, il Consiglio di Stato decise di congelare su un conto vincolato presso la Banca Stato, la metà del ristorno dei frontalieri relativo all'anno 2010 e ciò "fino al momento in cui la Confederazione aprirà i negoziati riguardanti:

a.    la stipulazione di un accordo sulla fiscalità basato sul principio dello scambio di informazioni su richiesta, secondo gli standard dell'OCSE;

b.   l'accoglimento del principio di reciprocità e la riduzione del ristorno nell'ambito dell'Accordo.”

 

Il 22 dicembre 2015, prosegue la nota, “i responsabili delle finanze di Svizzera e Italia, Eveline Widmer-Schlumpf e Pier Carlo Padoan, hanno parafato il nuovo accordo fiscale fra i due Paesi che rivede il sistema d’imposizione dei lavoratori frontalieri.

 

Dopo lunghi anni di discussioni, anche pretestuose come quella legata al casellario giudiziale, l’accordo tuttavia non è stato ancora né sottoscritto dal Governo italiano né ratificato dal Parlamento.

 

A più di sette anni di distanza da quel congelamento dei versamenti e a tre anni di attesa dalla parafatura dell’accordo, gli obiettivi dei negoziati sono totalmente disattesi. Lo sblocco dei fondi depositati sul conto vincolato citato in precedenza da parte del Consiglio di Stato ticinese e il relativo atto di fiducia, sono risultati vani.

 

Il riversamento all'Italia da parte del Canton Ticino è rimasto del 38.8% del gettito di tutte le imposte alla fonte dei frontalieri. L’incertezza in merito alla reale volontà di sottoscrivere l’accordo da parte del Governo italiano è testimoniata dalla cortina fumogena alzata attorno a questa sottoscrizione e dalle dichiarazioni di parlamentari che non esitano a definire l’accordo pari a una lettera morta”.

 

L’UDC chiede dunque al Consiglio di Stato di bloccare l’intero pagamento dei ristorni relativi all'anno 2018 e di versare l'ammontare complessivo su un apposito conto vincolato presso la Banca dello Stato. Lo sblocco del versamento dovrà essere effettuato al momento della sottoscrizione da parte del Governo italiano e della ratifica del Parlamento dell’accordo parafato dai ministri delle finanze di Svizzera e Italia”.

 

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