POLITICA E POTERE
Rimborsopoli, Boris Bignasca si smarca e firma il rapporto con PS e PPD
Dopo una domenica ad altra tensione con il duro scontro tra il Mattino e Fiorenzo Dadò, ecco la mossa a sorpresa del deputato leghista: "Ai cittadini si chiede fino all'ultimo centesimo, giusto farlo anche con il Governo"

BELLINZONA - Boris Bignasca si smarca. Il deputato leghista, membro della Commissione della Gestione, ha infatti deciso di aderire alla proposta di PS e di parte del PPD su Rimborsopoli. Meglio: su quanto chiedere di restituire ai Consiglieri di Stato per i rimborsi telefonici percepiti senza base legale.

L’attacco del Mattino

La vicenda, nel weekend, ha infiammato lo scontro politico. Ad accendere la miccia è stato il Mattino, che ha criticato la maggioranza della Gestione che intende optare per una soluzione light, molto light. “Dopo mesi e mesi di indagini e di sedute commissionali e parlamentari - scriveva ieri il foglio leghista - andrà a finire che il governicchio dovrà restituire una somma complessiva di meno di 3000 franchetti, ovvero le spese telefoniche dal luglio del 2018 ad oggi!. Uella, qui ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere!”. Questa, infatti, è la proposta della maggioranza: PLR, il pipidino Fabio Bacchetta Cattori, ma anche i tre commissari leghisti Michele Guerra, Daniele Caverzasio e Fabio Badasci.

La replica di Dadò

Ma nell’articolo di questo “particolare” non si fa menzione. Un invito a nozze per Fiorenzo Dadò che ha replicato duramente via Facebook: “Ma chi si pensa di prendere in giro? Il rapporto di maggioranza è stato partorito dalla sottocommissione finanze ( con il pieno apporto del leghista Guerra) ma oggi sul Mattino viene pesantemente criticato, come se la Lega non c’entrasse nulla. Peccato che il rapporto che il Mattino ritiene della vergogna, porta la firma in bella evidenza di ben tre leghisti, il capogruppo della Lega Daniele Caverzasio e i deputati Michele Guerra e Fabio Badasci, che lo hanno sostenuto in Gestione a spada tratta ( i verbali parlano) a nome del loro gruppo parlamentare e del loro movimento”.

“Siamo di fronte ad una farsa - la conclusione di Dadò - al solito giochetto che va avanti da anni. Le posizioni sono chiare: socialisti e parte del PPD sono per la restituzione di quanto è stato percepito senza base legale. Se in Gran Consiglio non passerà il rapporto di minoranza che chiede la restituzione di quanto ricevuto illegalmente, è perché mancheranno i voti della Lega”.

La mossa di Bignassca

E stamattina, come detto, è arrivata l’ultima novità, firmata Boris Bignasca. “Per rispetto verso i cittadini a cui il Governo chiede giustamente di pagare ogni balzello, tassa o imposta fino all’ultimo centesimo - ha scritto su Facebook il deputato - ho deciso di firmare il rapporto di minoranza che prevede la restituzione dei rimborsi telefonici percepiti senza base legale dai consiglieri di Stato. Rimborso che sarà calcolato sugli ultimi 5 anni. Ci vuole simmetria dei sacrifici.

“Nessuna polemica”, tiene a precisare Bignasca. “Nessun atto d’accusa verso il governo. Mi sento solo di dover fare il meglio per rispondere al senso di responsabilità verso le cittadine e i cittadini di questo Cantone, che ogni giorno fanno sacrifici per mandare avanti famiglie, aziende e servizi”.

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