La deputata leghista: "Di questo problema il DECS ne è a conoscenza da anni, eppure non ha mai tentato di porvi rimedio. Anzi..."
BELLINZONA – "In un recente articolo apparso sulla stampa ticinese a firma della Capo della Sezione dell'insegnamento medio Tiziana Zaninelli si evince chiaramente che ai nostri ragazzi bisogna dare sempre più compiti e oneri a casa, in modo che condividano con le proprie famiglie il proprio percorso di studio. Un intento nobile che però non tiene conto di alcuni aspetti importanti". Inizia così l'interrogazione che i deputati leghisti Lelia Guscio (prima firmataria), Massimiliano Robbiani e Maruska Ortelli hanno inoltrato quest'oggi al Governo.
"Oggi – si legge nel testo – tutti conosciamo la realtà delle famiglie in Ticino: divorzi, separazioni, famiglie allargate: queste oltre a badare ai propri figli devono anche lavorare. Lo stesso vale per le famiglie con redditi bassi, nelle quali entrambi i coniugi sono costretti trovare una fonte d'entrata. In un contesto di questo genere credo che pretendere sempre più dai nostri ragazzi ed esigere che la famiglia condivida in maniera così importante il loro percorso di studi sia un obiettivo da dimenticare".
E ancora: "Come se ciò non bastasse, un numero importante di genitori si lamenta del peso eccessivo dello zaino dei figli. In particolare il lunedì - quando i ragazzi riportano tutto il materiale a scuola – ci sono zaini di bambini e bambine di prima media di 11 o 12 anni che arrivano a pesare sopra i 10 chilogrammi, quando è risaputo che uno zaino di un ragazzo di quell’età non dovrebbe superare i 4-5 chilogrammi. Queste problematiche nascono da precarie situazioni logistiche delle sedi mai risolti, infatti gli allievi sono obbligati a portare avanti e indietro tutto il materiale, non disponendo di appositi spazi comuni".
Secondo la Guscio e cofirmatari, la questione della mole di compiti è "un fenomeno noto, il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) ne è a conoscenza da anni, eppure non ha mai tentato di porvi rimedio, anzi permette a dei funzionari di uscire a mezzo stampa sostenendo che bisogna assegnare ancora più compiti a casa, perché a scuola non si riesce a far tutto".
"Così – conclude l'interrogazione – si ottiene un circolo vizioso e malsano e a farne le spese saranno i nostri ragazzi. Sì perché, chi potrà permetterselo assumerà un docente supplementare per seguire i propri figli, chi invece non potrà sostenere tale spesa comincerà ad avere dei figli che – in parte per colpa stessa della scuola – potrebbero finire allo sbando".
Alla luce di quanto esposto, ecco le domande poste al Governo:
1) Cosa pensano il DECS e il Governo di questa problematica?
2) Ne erano a conoscenza? Quali sono gli studi?
3) Il DECS e il Consiglio di Stato non credono che bisogna porvi rimedio?
4) Quale potrebbe essere la soluzione?
5) Non sarebbe il caso di ridurre la mole di compiti a casa dei nostri ragazzi?
6)Quanti kg dovrebbe pesare uno zaino sulla spalle di ragazze di 11 anni?