POLITICA E POTERE
Una denuncia per Mariangela De Cesare. Gobbi: "Non lavora per il Cantone"
Ad accusarla di abuso di potere e associazione a delinquere è un inglese di 67 anni. Il Consigliere di Stato: "Da domani sarà attivo un secondo medico, che può risolvere i casi più difficili, e nascerà un istituto di medicina legale"
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BELLINZONA – Norman Gobbi non ci sta quando l’idea collettiva è che per risolvere la questione relativa al discusso Medico del traffico (la dottoressa De Cesare) non si stia facendo nulla. 

Mentre spunta la denuncia ai danni di Mariangela De Cesare e del capo dell’Ufficio giuridico della Sezione della circolazione, Michele Isolini, per vari reati, tra cui abuso di potere e associazione a delinquere, Gobbi spiega come si è intervenuti. 

Ma andiamo con ordine. Un inglese di 67 anni, docente universitario, trasferitosi a Lugano per amore, racconta al Caffè la sua vicenda. Ha perso la patente perché nel 2016, nel parcheggio di casa, sbagliò e invece di mettere la retromarcia fece andare in avanti l’auto. Il test dell’alcool rivelò che aveva bevuto, così, oltre al ritiro della patente, dovette andare dalla Dottoressa. La quale, a fronte di una parcella di 1’000 franchi, decise per il ritiro a tempo indeterminato. 

’uomo chiese di poter vedere la perizia per ricorrere, ma essa gli fu consegnata, dice, una volta scaduti i termini per un ricorso. . "Conteneva frasi che io non ho mai detto, la dottoressa ha cercato di dipingermi come un alcolista. Ha omesso i miei argomenti e quelli del mio medico curante, ha manipolato le mie dichiarazioni e ne ha inventate di altre. Non potevo crederci", ha spiegato. Ammette di aver mancato alcune scadenze dell’Ufficio della circolazione, ma spiega di aver avvisato dei soggiorni lavorativi all’estero. Ora è passato alla denuncia. 

Il Dipartimento di Gobbi, nel frattempo, ha preso le misure necessarie. Sul Mattino, precisa che la Dottoressa De Cesare non lavora per il Cantone. “Lei è una libera professionista con i requisiti necessari per operare in quest’ambito e sulla quale il Cantone non ha alcun potere: l’autorità di vigilanza è infatti la Società svizzera di medicina legale, che certifica la sua idoneità ad operare”. 

E di fronte ai dubbi espressi dal TRAM sulle sue perizie, è a questa società che ci si deve rivolgere. “Di fronte a questa sentenza e alle lamentele che arrivano da più parti ho segnalato immediatamente il caso alla Società Svizzera di medicina legale, l’autorità che può avere competenza nel sorvegliare il lavoro della dottoressa. Inoltre ho chiesto – e verrà fatta - una perizia qualitativa sul suo operato”.

Intanto in Ticino sta nascendo un istituto cantonale di medicina legale (su cui è stato necessario l’accordo di tutto il Consiglio di Stato). Da domani intanto sarà attivo un altro Medico del traffico ”che parla italiano e con tutte le competenze per peritare i casi più difficili. Un gran bel passo avanti, frutto del lavoro di questi mesi”.

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