Più di 400 persone, provenienti da tutta la Svizzera, hanno partecipato alla festa popolare svoltasi ieri al Padiglione Conza
LUGANO – Grande successo per la festa popolare dell’UDC: più di 400 persone provenienti da tutta la Svizzera italiana si sono riuniti ieri, domenica 22 settembre, al Padiglione Conza di Lugano per festeggiare la campagna elettorale dell’UDC, conoscere le candidate e i candidati e soprattutto per ascoltare e rendere omaggio - con tanto di due standing ovations - all’ospite d’onore Christoph Blocher, già consigliere federale, intervistato e tradotto sul palco da Milko Gattoni.
Una festa gioiosa e simpatica, intercalata da piccoli filmati spesso auto-ironici preparati dalla squadra del presidente cantonale Piero Marchesi e suo vice Alain Bühler, con l’aiuto dei Giovani UDC diretti da Daniel Grumelli, ma pur sempre all’insegna della determinazione di preservare una Svizzera libera, sovrana e sicura, come lo dice lo slogan: “Restiamo svizzeri”.
Sia Blocher che il Consigliere nazionale uscente e candidato agli Stati Marco Chiesa ma anche gli ospiti della Lega Roberta Pantani e Lorenzo Quadri, hanno messo in guardia contro la firma dell’Accordo quadro. L’UDC è rimasto l’unico partito nazionale a combattere questo Accordo che obbligherebbe la Svizzera a sottomettersi alle leggi europee senza più avere voce in capitolo, senza poterle votare e senza poter scegliere una propria strategia. In caso di diatribe tra la Svizzera e l’EU, così Blocher, ci sarebbe un tribunale europeo a sentenziare. Sarà l’EU a decidere quanti camion di quante tonnellate passeranno sulle nostre strade, quanti immigrati il paese dovrà accettare, e che tutti avranno libero accesso al sistema sociale della Svizzera.
La Svizzera non avrà più la possibilità di rispedire i criminali nei loro paesi. L’UDC è l’unico partito, hanno ribadito i presenti, che combatte il diktat dell’EU, combatte l’Accordo quadro, la libera circolazione e l’aumento delle tasse e imposte con l’alibi dell’ecologia. L’UDC è rimasto l’unico partito a difendere il ceto medio e a voler risanare l’AVS invece di spedire un miliardo di franchi in paesi europei. Le elezioni di ottobre saranno decisive per il futuro della Svizzera.
Gli esponenti alla festa popolare hanno esortato i presenti di adoperarsi per convincere amici e conoscenti di andare a votare la lista numero 18 per il nazionale e Marco Chiesa per il Consiglio agli Stati.