Il medico e leader della sinistra alternativa, si schiera con il presidente leghista dell'EOC dopo il voto di sfiducia da parte del Gran Consiglio
di Franco Cavalli*
In un suo commento alle nomine del Cda dell’Ente ospedaliero cantonale (Eoc) il Direttore Caratti ritiene che la conferma solo al secondo turno di Paolo Sanvido, attuale Presidente del Cda, sia da interpretare come un chiaro monito, soprattutto per il famoso Sms scambiato con il Prof. Pedrazzini . Personalmente ritengo invece che altri fattori abbiano giocato un ruolo molto più importante, anche perché oggettivamente la storia dell’Sms, gonfiata a dismisura dai media, è stata tutto sommato un episodio secondario nell’affare Cardiocentro (Cct). Difatti è del tutto normale per un ospedale o per un istituto di ricerca pubblico andare attivamente a cercare il candidato ideale e non solo aprire un concorso, aspettando cosa capita, anche se i termini del famigerato sms non erano certamente corretti.
Secondo me contro Sanvido c’è stata invece la vendetta di tutta quella parte del mondo politico che, tenuto conto dei legami che Sanvido aveva nel passato avuto con Cct, l’aveva fatto eleggere nel Cda di Eoc con lo scopo preciso di far fallire il previsto rientro del Cct in Eoc. Per questo mondo politico Sanvido, ed è un segreto di Pulcinella, è ormai un “traditore” perché, arrivato alla presidenza del Cda, ha poi difeso a spada tratta, senza se e senza ma, gli interessi dell’ente pubblico. Ricordiamoci che il Cda di Eoc era l’unico organo che da un punto di vista legale avrebbe potuto rinunciare al rientro di Cct nell’Ente ospedaliero, annullando i patti precedenti.
E qui vorrei aggiungere un altro aspetto, che mi sembra di fondamentale importanza. Pur provenendo da famiglie politiche molto distanti, dopo alcuni scontri iniziali (per esempio sulla revisione della Leoc) abbiamo entrambi imparato a cooperare amichevolmente su diversi fronti. Ho così potuto ammirare il grande impegno profuso da Sanvido nel guidare l’Eoc e soprattutto nel farlo con un contatto direi quasi quotidiano con tutte le figure professionali che vi lavorano. Paolo Sanvido è uno dei pochi (e anche in Gran Consiglio e nel Palazzo scarseggiano) che ha capito l’importanza fondamentale non solo per la sanità, ma per tutto il futuro del Ticino, della Facoltà di Biomedicina e dei suoi istituti di ricerca affiliati. È così riuscito a creare all’interno di un Eoc, dove prima prevaleva parecchio scetticismo, una dinamica positiva e talora addirittura dell’entusiasmo.
E per concludere una parola sui criteri di scelta dei membri del Cda: sicuramente, come è stato chiesto da alcuni granconsiglieri, bisogna considerare maggiormente le competenze dei candidati. E lo si può facilmente fare senza bisogno di reinventare l’acqua calda. Anche questa volta però i partiti hanno dimenticato di proporre qualcuno che possa rappresentare il settore infermieristico (oltre che alle altre professioni sanitarie non mediche), non solo perché è numericamente di gran lunga il più grande, ma anche per l’importanza sempre maggiore che assume nello spettro delle cure ospedaliere. E anche questo è un tema che a Paolo Sanvido sta parecchio a cuore.
*oncologo - Sinistra Alternativa