LUGANO - “L’episodio non è grave, è gravissimo. Il Governo valuti se Paolo Sanvido è ancora al suo posto”.
Piero Marchesi non usa giri di parole nel commentare il caso dell’sms inviato dal presidente dell’Ente ospedaliero cantonale. Un messaggino in cui Sanvido offriva al Professore del Cardiocentro Giovanni Pedrazzini il primariato di cardiologia dell’EOC a qualunque condizione.
Il presidente dell’UDC, e candidato al Consiglio di Stato sulla lista comune di Lega e democentristi, le canta chiare: “Sanvido non gestisce un’azienda privata dove un imprenditore ha la libertà di offrire posti di lavoro come meglio crede, assumendosene il rischio. Come presidente dell’Ente ospedaliero cantonale amministra soldi pubblici e deve attenersi a determinate leggi e regolamenti, come ad esempio quella sui concorsi pubblici. Non può fare quello che vuole. Quindi il suo sms è del tutto fuori luogo, inaccettabile!”.
Quel messaggino, aggiunge Marchesi, è “un po’ l’emblema di tutto quello che come UDC combattiamo da anni. Va esattamente nella direzione opposta di quelli che sono i nostri valori e di una gestione corretta e trasparente della cosa pubblica e del denaro dei contribuenti. Ancora peggiore dell’sms, se possibile, la motivazione con cui si è giustificato Sanvido. Una persona nella sua posizione, infatti, deve evitare di offrire indebiti vantaggi proprio agli amici. Altrimenti siamo proprio nella logica degli amici degli amici…”.
“Evidentemente - spiega ancora Marchesi - questi giochetti fatti dal presidente dell’EOC, fanno sorgere grandi dubbi circa la sua sbandierata volontà di voler accogliere il Cardiocentro all’interno dell’Ente ospedaliero in modo pulito, cercando di valorizzarlo. Con il suo sms sembra invece che lui voglia fare esattamente il contrario, che in realtà miri a smontare l’ospedale del cuore”.
Il caso sappiamo che ora è sul tavolo del Consiglio di Stato, l’autorità di vigilanza sull’Ente ospedaliero cantonale. Marchesi si aspetta dal Governo risposte chiare: “Il Consiglio di Stato deve assolutamente approfondire e verificare questa situazione. E soprattutto deve prendere dei provvedimenti, attuare delle sanzioni. Anche noi come UDC, comunque, stiamo valutando il da farsi. È chiaro, infatti, che sia Consiglio di Stato che il Gran Consiglio, come autorità di nomina del CdA dell’EOC, hanno delle responsabilità. E questi episodi, come altri avvenuti in passato, gettano delle ombre che vanno dissipate”.
Tra i provvedimenti pensa anche alla richiesta di un passo indietro di Sanvido? “Il presidente dell’EOC non può commettere questi errori. È quindi ovvio che il Governo debba valutare se sia ancora al suo posto”.
In tutto questo c’è il silenzio di Paolo Beltraminelli. “Mi aspetto - conclude Marchesi - che il direttore del DSS prenda una posizione. Non può tacere di fronte a fatti di questa gravità. Più in generale penso che la questione Cardiocentro sia sul suo tavolo da anni. Se fossi stato in lui avrei preso da tempo in mano la situazione, anche perché ne va del futuro della sanità in Ticino. Io, come è noto, sul futuro dell’ospedale del cuore ho una posizione chiara, essendo tra i promotori dell’iniziativa. Ma al di là degli schieramenti, penso che sia preciso dovere del ministro della sanità dare delle risposte, qualunque esse siano”.