Sanvido non ha passato il primo turno, e al secondo ha fatto ancora peggio... Contestata anche la nomina di Andrea Bersani al posto di Edy Dell'Ambrogio
BELLINZONA – Soltanto 39 voti al primo turno su 84 schede distribuite, ma al secondo turno ha fatto addirittura peggio: la pochezza di 31 voti. E questa volta delle 82 schede rientrate ben 44 erano bianche. Un chiaro messaggio politico da parte della maggioranza del Gran Consiglio. A Governo e partiti il compito di trarre le debite conclusioni…
Il presidente dell’Ente ospedaliero cantonale, il leghista Paolo Sanvido, è uscito con le ossa rotte, oggi, dalla votazione parlamentare per il rinnovo del Consiglio di amministrazione dell’EOC. È chiaro che su questo voto di sfiducia ha inciso la vertenza che per mesi ha opposto Ente Ospedaliero e Cardiocentro.
Al secondo turno di votazione a scrutinio segreto si è andati in quanto Sanvido non aveva raggiunto la necessaria maggioranza assoluta alla prima tornata di voto. Rimane comunque nel CdA dell’Ente, non essendo stato presentato alcun candidato a contrastare la sua rielezione, e non essendo necessaria al secondo turno la maggioranza assoluta. Ma a questo punto ci si chiede come possa ancora fare il presidente…
Confermati al primo turno, per contro, i consiglieri di amministrazione uscenti dell’EOC: Valeria Canova Masina, Luca Crivelli, Roberto Malacrida e Luigi Mariani.
Ma il voto di sfiducia del Parlamento non tocca solo Sanvido: anche la nomina di Andrea Bersani, ex sindaco di Giubiasco e municipale di Bellinzona, non è andata ‘come una lettera alla posta’. Bersani è stato proposto in sostituzione di Edy Dell’Ambrogio, che non ha sollecitato un nuovo mandato in seno all’EOC. Al primo turno ha ottenuto 35 voti, al secondo 27.
Prima del voto, il deputato dell’MPS Matteo Pronzini aveva chiesto il rinvio della discussione puntando il dito proprio contro Andrea Bersani, in quota PLR: “Il Consiglio di amministrazione dell’EOC merita persone competenti e che sostengano un concetto di sanità pubblica. La nomina di Bersani è dunque inconcepibile. Senza dimenticare poi che si è persa l’occasione di aumentare la rappresentanza femminile nel CdA dell’Ente”.