Ma Fiorenzo Dadò non ci sta: "Invece di sempre fare la morale agli altri e recriminare, sarebbe molto più bello che si tenda la mano e si cerchi di collaborare tutti assieme"
BELLINZONA – Ridurre a zero le emissioni di CO2 entro il 2050 e ancorare la protezione climatica nella Costituzione: ecco cosa chiede l’iniziativa “Per un clima sano (Iniziativa per i ghiacciai)", formalmente riuscita. Anche in Ticino si è fondato un comitato a favore, per “promuovere l’iniziativa, condividere idee e proposte pratiche e percorribili, e contribuire a informare la popolazione sulla necessità di ridurre rapidamente il nostro impatto ambientale”, interpartitico.
Vi sono rappresentanti liberali (per esempio il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini, Nicola Pini e Matteo Quadranti) e popolari democratici (Fiorenzo Dadò, Giorgio Fonio, altri deputati).
Matteo Mombelli, vicino ai Verdi, polemizza: “Sorpreso della notizia e sorpreso dalla lista dei primi firmatari. Che si tratti del solito Greenwashing? Oppure finalmente anche i partiti di centro hanno capito che dobbiamo agire in fretta? Per essere veramente credibili, coloro che hanno firmato dovrebbero pubblicamente riconoscere che, come affermato dai climatologi, l'uomo è il maggior responsabile del surriscaldamento climatico. Prima di tutto lo deve riconoscere il primo firmatario Maurizio Agustoni, che in campagna elettorale ha mantenuto una posizione molto ambigua: c'è il surriscaldamento, non siamo sicuri che sia l'uomo, ma comunque è meglio fare qualche cosa... Se è questa l'informazione "oggettiva" che i firmatari vogliono portare alla popolazione stiamo freschi. Li invito a leggere molto bene il documento dell'IPCC per i politici e ad agire di conseguenza. È anche molto strano che si sia voluto creare un comitato ticinese, senza coinvolgere i partiti e le associazioni che sono stati i principali attori e sostenitori durante la raccolta delle firme. Quale sostegno hanno dato finora all'iniziativa i partiti di centro? E quali "proposte praticabili" porteranno davanti a scelte impellenti e irrinunciabili per far fronte all'emergenza climatica? Speriamo che sia un vero cambiamento che si saluterebbe in modo positivo perché l'emergenza climatica è un problema di tutti”.
Non si è fatta attendere la replica stizzita di Fiorenzo Dadò: “Oggi leggo questo commento, che apparentemente potrebbe anche starci. Peccato che il signor Mombelli ( che purtroppo non conosco personalmente ) dimostra di conoscere poco la storia del cantone, in quanto sembrerebbe ignorare i nomi di coloro che si sono battuti negli ultimi decenni per le questioni ambientali e territoriali. Non starò ad elencare gli anni di militanza e le battaglie fatte. E neppure chi le ha fatte. Ricordo però bene chi c’era e chi sono stati i compagni di viaggio. E soprattutto ricordo anche chi non c’era o peggio denigrava come retrogradi gli allarmi lanciati dai vari Bianconi, Agliati, Papa ecc. Personaggi di cultura non certo aderenti ai Verdi. Invece di sempre fare la morale agli altri e recriminare, sarebbe molto più bello che si tenda la mano e si cerchi di collaborare tutti assieme. Senza fanatismi. Questo sì che sarebbe un gran passo avanti!”.
“Conosco un po’ la storia del nostro Cantone e del contributo dato da più persone del PPD all’ambiente (come non citare Fulvio Caccia che stimo molto). Purtroppo in questo momento siamo di fronte ad un problema molto più complesso che avrà implicazioni ambientali, sociali ed economici”, ha replicato Mombelli. “Sono convinto che non si possa più negare il ruolo importante dell’uomo e delle sue attività quale causa principale del surriscaldamento climatico. Metterlo in dubbio o negarlo, come è stato fatto nella scorsa campagna elettorale da diversi politici anche rinomati, tra cui anche alcuni PPD, non è corretto in quanto si fa della pericolosa disinformazione”, chiedendosi poi “come mai avete fondato questo comitato a favore dell’iniziativa dei ghiacciai senza cercare la collaborazione con altri partiti e associazioni che l’hanno sostenuta attivamente negli scorsi mesi: sarebbe stato più interessante che questo comitato, come lei mi scrive, avesse teso la mano a tutti coloro che hanno permesso il successo nella raccolta delle firme, indipendentemente dal partito politico. Purtroppo non è stato fatto e quindi rimane una certa amarezza perché si è persa un’occasione molto interessante di creare un’area politica molto estesa per sostenere l’iniziativa dei ghiacciai. Inoltre, mi permetta, rimane ancora anche qualche dubbio. È vero che, leggendo la lista dei primi firmatari, ci sono persone sensibili all’ambiente. Altre, forse, si sono convinte solamente dopo i risultati delle ultime elezioni federali”.