L'ex presidente distrettuale del PLR e oggi membro della direttiva cantonale, non ha dubbi: lui Ducry non l’avrebbe messo in lista
LUGANO - “La candidatura di Jacques Ducry per il Consiglio comunale di Lugano disorienta l’elettorato liberale-radicale”. Valentino Benicchio, dal 2008 al 2017 presidente distrettuale del PLR e oggi membro della direttiva cantonale, non ha dubbi: lui Ducry non l’avrebbe messo in lista.
“Secondo me – dice a liberatv - la ‘commissione cerca’ del partito presieduta da Rocco Olgiati sta facendo un buon lavoro per cercare di tamponare l’emorragia di voti di cui soffriamo da tempo. E lo sta facendo tenendo in considerazione le esigenze delle due anime del partito. Tuttavia…”.
Tuttavia, aggiunge Benicchio, “a mio avviso si sottovaluta il messaggio che i nostri elettori hanno espresso alle recenti elezioni federali, e mi riferisco in particolare alla perdita del seggio agli Stati. Ora, se per rilanciare il PLR a Lugano si ripropone addirittura Ducry in Consiglio comunale significa che non si è capito quel messaggio. A differenza di Fulvio Pelli, che si è sempre adoperato per il Partito, Ducry al Partito ha chiuso la porta in faccia. Adesso vuole rientrare dalla finestra come indipendente sulla lista del PLR. E noi che facciamo? Gli apriamo addirittura la porta: prego si accomodi…”.
Attenzione, prosegue, “qui non c’entra nulla l’essere liberale o radicale… Io credo semplicemente che occorrano persone che rappresentino il Partito in maniera chiara e coerente. La gente vuole chiarezza, come ha detto lo stesso Fulvio Pelli. E non possiamo rischiare di perdere altri consensi mettendo in lista un candidato, che pure è un amico e al quale riconosco passione e intelligenza, che è uscito dal Partito per militare in un’altra forza politica ed è stato eletto in Gran Consiglio e in Consiglio comunale sulla lista socialista. Come indipendente, va bene, ma sappiamo che la storia dell’indipendenza è spesso una foglia di fico. Per me è una questione di valori e di principi: il PLR deve aveve una linea chiara e oggi dimostra ancora una volta di non averla”.
In direttiva cantonale, dice ancora Benicchio, “mi ero espresso anche contro la congiunzione con il PPD, perché secondo me i valori vengono prima di tutto. E comunque, visto che la congiunzione è stata approvata dagli organi del Partito, a quel punto bisognava trovare un candidato forte, emergente, come per esempio Alex Farinelli, che ha dimostrato il suo valore elettorale sia alle cantonali sia alle federali”.
E sulla candidatura di Fabio Schnellmann nella lista per il Municipio, aggiunge: “Apprezzo la sua disponibilità per aiutare il Partito ma avrei preferito che continuasse a fare il funzionario comunale al servizio dei cittadini”.