Il consigliere nazionale e direttore del Mattino risponde all'attacco del presidente del PLR
di Lorenzo Quadri (“Legolas del Ceresio”) *
Il presidente dell'ex partitone Bixio Caprara, funzionario della Confederazione con il lauto stipendio statale garantito a vita, è nervosetto. Ne ha ben donde: il PLR il 17 novembre rischia di perdere il seggio al Consiglio degli Stati, che detiene dalla notte dei tempi. Sarebbe una vera débâcle per il partito che, il 20 ottobre, ha toccato il suo minimo storico.
Che il comprensibile nervosismo di Caprara si traduca in invettive senza costrutto non è particolarmente elegante, ma era prevedibile: ogni botte dà il vino che ha.
Sicché, nel mirino degli scomposti attacchi di Caprara sono finiti:
1) Il sindaco di Lugano Marco Borradori quale presidente di LASA (la società che gestisce l’aeroporto di Agno). Anche il Gigi di Viganello (che non è l’imam del medesimo quartiere) è in grado di rendersi conto che si tratta di squallidi attacchi a scopo di campagna elettorale, che ben evidenziano la schizofrenia del PLR sul tema aeroporto (come su altri). A Bellinzona l’ex partitone sostiene (giustamente) il messaggio governativo; a Lugano pretendeva invece di far saltare la partecipazione cantonale allo scalo e di azzerare il CdA di LASA. Naturalmente con l’unico obiettivo di colpire il sindaco dell’odiata Lega in vista delle elezioni comunali di aprile, e dimenticandosi che nel CdA di LASA ci sono anche ben due esponenti PLR, tra cui un ex direttore dell’aeroporto di Ginevra: tutte capre?
2) Il Mattino, che evidentemente continua a dare molto fastidio a certi esponenti della casta (bene!)
3) Il sottoscritto reo di essere direttore del Mattino.
Negli attacchi personali a me diretti (uhhh, che pagüüüraaa!) Caprara insiste nel reiterare pacchiane falsità, ben sapendo di mentire, con chiari intenti denigratori. Un atteggiamento che si commenta da sé, indicativo della statura del personaggio (o del suo ghost writer). Ricordo per l’ennesima volta al funzionario federale Caprara che le remunerazioni per i miei incarichi pubblici (elettivi) sono molto lontane da quelle, inventate di sana piana, che lui si ostina a pappagallare, in totale malafede.
Inoltre, non faccio parte di alcun consiglio di amministrazione, se non di quelli connaturati alla carica di municipale di Lugano.
Gli interessi che rappresento a Berna sono chiarissimi: quelli dei cittadini ticinesi, non essendo legato a nessuna lobby né altro. Diversamente dal PLR, che:
4) è agli ordini di Economiesuisse (gremio di manager stranieri delle multinazionali, bramosi di svendere la Svizzera all’UE per il proprio tornaconto);
5) detiene il più alto numero di parlamentari che sono contemporaneamente lobbisti degli assicuratori malattia;
6) scalpita per firmare l’accordo quadro istituzionale con l’UE, che ridurrebbe il nostro Paese ad una colonia di Bruxelles;
7) nel dibattito tenutosi in settembre in Consiglio nazionale sull’iniziativa popolare contro la libera circolazione delle persone, l’aspirante “senatore” PLR Giovanni Merlini ha dichiarato, testuale, che “la preferenza indigena è in vigore” e che quindi “le problematiche (del mercato del lavoro) sono sotto controllo”. Ed infatti, sono così “sotto controllo” che il numero di frontalieri in Ticino è ulteriormente esploso, e ormai siamo quasi a quota 70mila!
Questo tanto per chiarire quali interessi rappresenta il partito di Caprara.
Certo che in casa PLR l’agitazione ha davvero superato i livelli di guardia.
Nei giorni scorsi il già citato aspirante Consigliere agli Stati Merlini, dalle colonne del Corriere del Ticino, sbroccava contro il candidato dell’area Lega/Udc, Marco Chiesa, con un attacco personale di rara bassezza. Adesso arriva Caprara a metterci del suo.
Qualcuno sta proprio perdendo la testa…
* consigliere nazionale Lega