"Sono tutte rimostranze che abbiamo già avanzato all’Ufficio federale della sanità pubblica, ma senza essere ascoltati”
BELLINZONA - “Profonda delusione, rabbia e frustrazione”. È con queste parole severe che il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, direttore del Dipartimento della sanità, ha aperto la conferenza stampa odierna dopo le comunicazioni di Berna sugli aumenti dei premi di cassa malati per il 2023. In Ticino l’aumento sarà del 9,2 per cento, a fronte di un 6,6 per cento medio a livello nazionale. È una stangata che riteniamo assolutamente ingiusta”, ha aggiunto De Rosa, indicando i motivi.
“In primo luogo – ha spiegato – contestiamo la metodologia adottata che è penalizzante per il nostro cantone, già duramente colpita dalla pandemia”. I premi per il prossimo anno sono infatti basati sui dati del 2021 e hanno quindi un effetto di rimbalzo post pandemia, in quanto l’anno scorso sono riprese molte attività mediche sospese o rimandate durante il picco Covid. “Prendere come base di calcolo il 2021 è sbagliato – ha detto De Rosa -. Come Cantone avevamo chiesto di considerare la media tra i costi del 2020 e quelli del 2021, ma non siamo stati ascoltati”.
Il ministro ha poi toccato il tema delle riserve finanziarie degli assicuratori malati, che “restano a livello elevato e andrebbero restituite subito ai cittadini che in questi mesi stanno subendo pesanti aumenti del carovita. Invece, le riserve non vengono utilizzate a sufficienza per mitigare i premi”.
In un contesto già difficile, ha affermato De Rosa, “questa stangata pesa in modo molto pesante sulle famiglie e sui cittadini. Sono tutte rimostranze che abbiamo già avanzato all’Ufficio federale della sanità pubblica, ma senza essere ascoltati”.