"La Svizzera è uno Stato di diritto, che si è data leggi e regole ben precise anche nel campo della politica d’asilo (avallate sempre dal popolo) e che svolge i suoi compiti in modo corretto e umano", così replica agli attacchi di R-Esistiamo
BELLINZONA - "Coloro che lavorano nei centri di Balerna Pasture e di Chiasso sotto il coordinamento della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) hanno tutto il sostegno del DI, perché portano avanti i compiti loro assegnati dalle nostre leggi”. Norman Gobbi sta dalla parte degli agenti di sicurezza che operano nei centri per rifugiati, tornati sotto la lente di ingrandimento dell'opinione pubblica dopo le ripetute denunce del Collettivo R-Esistiamo.
Dopo una manifestazione, è arrivata la lettera in merito alla storia di un rifugiato che sarebbe stato picchiato più volte e, espulso dalla Svizzera, interdetto anche a entrare nel centro migranti.
In questi giorni Gobbi era già intervenuto parlando del caso dei falsi allarmi anti incendio a Pasture (leggi qui e leggi qui), ora torna a parlare del tema sul Mattino, spiegando che spesso all'esterno viene portata una visione distorta di quanto accade nei centri, dove scoppiano sovente delle risse, a volte dovute a alcool o sostanze stupefacenti. "Le autorità devono intervenire per mantenere l’ordine, affinché non vengano colpiti gli altri ospiti dei centri d’accoglienza, spesso famiglie con bambini. O gli stessi agenti di sicurezza e gli assistenti. Perché occorre subito precisare che i richiedenti l’asilo non sono tutti uguali. C’è chi nel rispetto delle leggi e delle regole segue l’iter per l’ottenimento dell’asilo e durante questo percorso si comporta in modo corretto. Ma c’è chi ha tutt’altro comportamento. Non per nulla spesso delinquono quando sono in giro per le nostre città e per i nostri comuni. Le cronache per fortuna ne danno conto", spiega il Consigliere di Stato.
Che approva l'operato di Polizia e agenti di sicurezza: "La Svizzera è uno Stato di diritto, che si è data leggi e regole ben precise anche nel campo della politica d’asilo (avallate sempre dal popolo) e che svolge i suoi compiti in modo corretto e umano. In questo senso tutti coloro che lavorano e operano in questo settore o a stretto contatto – come possono essere
gli agenti delle Polizie cantonale e comunali – e si attengono ai compiti loro assegnati hanno il sostegno del Dipartimento delle istituzioni”.
La situazione degli arrivi nelle ultime settimane, aggiunge, si è normalizzata, anche se la convivenza di diverse etnie può causare problemi ed una sfida per la sicurezza.