Il sindaco risponde a una serie di polemiche che fanno da corollario alla manifestazione: "Si fa di tutto per sobillare quella minorenza sempre pronta a reclamare e che ha forse l'obiettivo di affossare certi eventi"
LOCARNO - Si vuole una città viva ma poi si critica qualsiasi manifestazione viene organizzata, da Locarno on Ice a Moon&Stars. Il sindaco Alain Scherrer è amareggiato dalle bordate che sono state riservate da più parti all'organizzazione della festa che sta animando le piazze in questi giorni.
I negozianti lamentano che vengano tolti dei parcheggi utilizzati dalla clientela, qualcuno contesta la quota del 17% richiesta agli esercenti per poter occupare parte dello spazio che sarebbe a disposizione degli organizzatori per poter dar vita a mescite esterne durante i concerti. Per non parlare delle strade chiuse, che creano disagi a cittadini e turisti. In effetti, alcune vie sono state completamente trasformate dalle infrastrutture dedicate a Moon&Stars, dalle strutture per la ristorazione al palco che occupa una porzione importante di Piazza Grande.
Scherrer, come detto, è amareggiato e non lo nasconde in una intervista a La Regione. "Sono convinto comunque che la maggior parte delle persone sia felice quando a Locarno c’è vita. Spesso ci viene anzi chiesto di fare ancora di più per ravvivare la città. Ho l’impressione che si faccia di tutto per sobillare quella minoranza sempre pronta a reclamare e che ha forse l’obiettivo di affossare le manifestazioni. “Locarno on Ice” è criticata, “Moon&Stars” subisce lo stesso trattamento e non mi stupirò se fra due settimane venissero presi di mira il Festival e la sua Rotonda. A queste persone io rispondo che se vogliono una città spenta, hanno sbagliato sindaco", spiega senza mezzi termini.
Per poi passare a provare a smontare le polemiche ad una ad una, a partire dai 50mila franchi di tassa d’uso, più altri 5’000 a serata, pagati dagli organizzatori per poter usare il suolo pubblico alla quota del 17% per gli esercenti. "Anche se avessimo scelto uno degli altri gruppi che hanno partecipato, avremmo incassato la medesima cifra", sottolinea, dicendo che si è voluto "scegliere il progetto che maggiormente ci convinceva, indipendentemente dal ragionamento finanziario. Nessun esercente paga un surplus del 17% su quanto incassa dall’utilizzo (terrazza e interno) di cui normalmente dispone durante tutto l’anno. Quel 17% è frutto di una trattativa tra privati (esercenti e “Moon&Stars”) e riguarda unicamente l’estensione per banconi o sedie aggiuntive sul suolo che è stato concesso a “Moon&Stars” assieme all’autorizzazione per l’evento". E lo stesso avviene, seppur con modalità diverse (10 franchi per sedia) durante Jazz Ascona ma nessuno contesta.
Comprende, per contro, i disagi. "Ne siamo consapevoli e siamo riconoscenti alla nostra cittadinanza di tollerarne alcuni".