Si alza il livello di scontro sul messaggio per la Cittadella della giustizia che andrà in Gran Consiglio settimana prossima. Ma i democentristi propongono anche un’alterna low cost
LUGANO - “Siamo pronti a raccogliere le firme contro l’acquisto dello stabile EFG”. L’acquisto dello stabile di Lugano, già sede della Banca del Gottardo, continua a dividere la politica. E l’UDC alza il tiro. Settimana prossima il progetto del Consiglio di Stato, promosso dal Dipartimento istituzioni, che intende realizzare nell’edificio progettato dall’architetto Mario Botta la nuova “cittadella della giustizia”, approderà in Gran Consiglio.
Il messaggio governativo prevede per il solo acquisto un’ottantina di milioni. Ma l’UDC ritiene che l’operazione si possa fare spendendo molto meno. Presenterà dunque una proposta alternativa: 93 milioni di franchi totali, tra acquisto e ristrutturazione dell’edificio contro i 113 previsti. Lo ha affermato a Detto tra noi, in onda questa sera alle §9,30 su TeleTicino, il presidente democentrista Piero Marchesi, precisando “non siamo contrari all’acquisto. Il problema è solo il costo dell’operazione, anche perché non penso che la banca abbia alternative private alla vendita del palazzo”.
In ogni caso, ha aggiunto Marchesi, l’UDC chiederà al Gran Consiglio di sottoporre il progetto al referendum finanziario obbligatorio. Ma sosterrà l’operazione in votazione popolare nel caso in cui il costo sia ridotto a una novantina di milioni.
Nel caso, invece, in cui in Parlamento non ci siano i numeri per portare l’investimento davanti al popolo, l’UDC è pronta a raccogliere le firme per lanciare un referendum. Insomma, Marchesi e il suo partito ritengono che un progetto di questa importanza necessiti dell’avallo popolare.