Approvata la mozione del senatore del Centro per la salvaguardia delle tradizioni rurali. Le distillerie domestiche potranno ottenere una concessione per la produzione in proprio
BERNA - Le distillerie domestiche sono salve. I piccoli produttori di grappa, che per hobby producono acquavite con impianti casalinghi, secondo antiche tradizioni rurali e in modiche quantità - si parla infatti di poche decine di litri all’anno, da bere in famiglia o da regalare agli amici - potranno nuovamente ottenere una concessione per la produzione in proprio, anziché rivolgersi alle distillerie professionali o ai consorzi.
Lo riporta il CdT, spiegando che il Parlamento ha approvato una mozione del Consigliere agli Stati del Centro, Fabio Regazzi, dal titolo “Stop all’eutanasia attiva delle distillerie domestiche e delle relative tradizioni rurali”, che mira ad attenuare i vincoli imposti ai piccoli produttori ripristinando la situazione antecedente al 2020. In seguito all’integrazione della Regia degli alcool nell’Amministrazione federale delle dogane, infatti, Berna aveva inasprito i requisiti per ottenere la concessione per distillare in proprio, stabilendo che questa potesse essere rilasciata solo alle aziende agricole, escludendo e penalizzando i piccoli produttori e di conseguenza la salvaguardia delle tradizioni contadine che si tramandano da generazioni. Grazie a questa decisione, ora anche i proprietari di vigneti o frutteti di piccole dimensioni, potranno beneficiarne evitando di dover portare i loro prodotti presso distillerie domestiche autorizzate.
In tutta la Svizzera si contano circa 2000 produttori privati con concessione, di cui 500 solo in Ticino. Altri sono dislocati tra Vallese e nei Cantoni Berna e Basilea.
La proposta, presentata da Regazzi nel 2021, quando era ancora Consigliere nazionale, e sottoscritta da una quarantina di colleghi di vari partiti - compreso l’attuale consigliere federale Albert Rösti - era stata approvata a gran maggioranza sia alla Camera bassa (maggio 2023) sia al Consiglio degli Stati (42 favorevoli e 2 astenuti). Soddisfatto il Consigliere agli Stati, che ha così commentato: “È un segnale chiaro all’Amministrazione federale, che tende a voler regolamentare tutto, anche dove non ce n’è assolutamente bisogno”.