La deputata spiega la sua scelta e risponde all'UDC: "Perché Chiesa invece di ambire a cariche su cariche non si trova un lavoro? O per gli esponenti UDC è meglio fare i politici di professione?"
di Natalia Ferrara*
Mi auguro che nessuno nutra dubbi sul fatto che sento, voto e vivo liberale. E non mi riferisco alle campagne elettorali. Ma ai valori che promuovo ogni giorno nella mia vita personale e professionale, ancor prima che politica. Se volete sul liberalismo ho anche pubblicato un libro. Ma più delle parole contano i fatti. Il 14 aprile andiamo a votare. E votiamo consapevolmente.
Il Sindaco è il Sindaco di tutti. Per citare gli ultimi due di Lugano, il compianto Marco Borradori e il grande Giorgio Giudici, non li votavano solo i “propri”. Ma tutti, o quasi.
E io credo che ognuno debba e possa scegliere; e io sono solita prendere decisioni, non stare a guardare. Perché quando si parla di sindacato non si tratta di “diatribe altrui”. Il Sindaco è il Sindaco di tutti. E concerne tutti. Ad esempio, mi auguro vengano confermati i Sindaci Bruno Arrigoni, Samuele Cavadini, Simone Castelletti, ma anche Mario Branda, solo per citarne alcuni, a prescindere dal partito di riferimento ma per ciò che hanno saputo fare in questi anni.
Perciò voto Michele Foletti a Lugano. Insieme ai Municipali liberali radicali Roberto Badaracco e Karin Valenzano Rossi e altri sulla lista PLR Lugano.
Quanto alla risposta della sezione luganese UDC… non è che sono io a ficcarmi nel piatto di Marco Chiesa. È lui che cerca di ficcarsi dappertutto. Perché invece di ambire a cariche su cariche non si trova un lavoro? La milizia è un valore. O per gli esponenti UDC è meglio fare i politici di professione?
*deputata PLR e candidata al Consiglio Comunale di Lugano - post su Facebook