"Purtroppo, come sempre, ha partecipato una minoranza all'elezione dell'Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT): circa 5000 su 17000... peccato"
Sul clamoroso risultato della votazione per il rinnovo del Consiglio di amministrazione della Cassa pensione cantonale, che ha visto eletti tre candidati della lista ErreDiPi e la perdita di altrettanti seggi da parte dei sindacati storici (leggi qui) abbiamo chiesto una lettura al segretario cantonale della VPOD Raoul Ghisletta.
di Raoul Ghisletta *
Purtroppo, come sempre, ha partecipato una minoranza all'elezione dell'Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT): circa 5000 su 17000... peccato. La vittoria della lista della Rete delle pensioni è un chiaro segnale del malcontento verso la politica ostile ai dipendenti cantonali e verso i peggioramenti delle prestazioni pensionistiche IPCT. Un fatto che anche i Sindacati deplorano vivamente.
Tuttavia, contrariamente alla narrazione della Rete delle pensioni, l'IPCT è ben gestito. Le prestazioni pensionistiche diminuiscono a causa della chiusura dei rubinetti da parte del Parlamento (determinante sarà ovviamente anche la difficile votazione popolare del 9 giugno sulle misure di compensazione), a causa dell'invecchiamento degli assicurati e a causa dell'evoluzione economica.
I tre rappresentanti della Rete delle pensioni non potranno quindi inventare l'acqua calda. Per le/gli assicurate/i c'è da sperare che il Consiglio d'amministrazione IPCT, composto da 10 membri (5 rappresentanti del personale e 5 rappresentanti dei datori di lavoro affiliati), continui a lavorare bene, pur essendo condizionato da tanti fattori negativi esterni. L'esempio che bisognerebbe prendere è la Cassa pensioni dei dipendenti di Lugano, che ha quasi raggiunto il 100% di grado di copertura e che offre prestazioni pensionistiche paragonabili a quelle odierne dell'IPCT, ma a costi molto inferiori.
* segretario sindacato VPOD