Nel suo discorso del Primo agosto a Cevio, il presidente del Consiglio di Stato ha mandato un "chiaro rifiuto alle parole di chi vorrebbe far abbandonare queste regioni: sono vita, luogo di incontro e di attività"
CEVIO - Le valli colpite dal maltempo non devono trasformarsi in musei a cielo aperto bensì restare luoghi dove la popolazione può abitare. L'intervento di Christian Vitta del Primo agosto è stato senza dubbio particolare e sentito: il presidente del Consiglio di Stato ha infatti tenuto il suo discorso a Cevio, cuore delle Vallemaggia funestata dall'alluvione a fine giugno, con a fianco Michele Guerra, presidente del Gran Consiglio, e i sindaci di Cevio e Lavizzara Wanda Dadò e Gabriele Dazio.
L'emozione che si percepiva nell'aria era tanta, Vitta ha ricordato che la Svizzera è una nazione "unica al mondo", col suo plurilinguismo e "un senso d’identità molto marcato, indipendentemente dalla zona linguistica in cui è nato e indipendentemente dalla regione in cui è cresciuto".
"Dobbiamo dire forte e chiaro che i soli pensieri che alcuni ambienti hanno veicolato nell’opinione pubblica alcuni giorni dopo i tristi eventi che hanno interessato il nostro arco alpino vanno rispediti al mittente. Le nostre Alpi, le nostre montagne sono luoghi nei quali i nostri padri hanno vissuto, hanno contribuito a far nascere e crescere la Svizzera e nelle quali si dovrà poter continuare a vivere anche in futuro. Questo permetterà di tramandare le nostre tradizioni e mantenere vivi i nostri valori e un territorio e le sue attività, come l’agricoltura di montagna, che sono parti integranti della nostra Svizzera", ha continuato con decisione, mandando "un chiaro rifiuto alle idee di quelle persone che vorrebbero far abbandonare le nostre Valli, trasformandole di fatto in musei a cielo aperto. Le nostre zone montane sono vita, sono luoghi d’incontro e di attività".
Dimostrare la "forza federalista" sarà importante nel periodo della ricostruzione, processo in cui Confederazione, Cantone e Comuni lavoreranno fianco a fianco, come già avvenuto in questo mese, si pensi alla posa in tempi record, grazie alla collaborazione dell'Esercito, del ponte provvisorio di Visletto.
Ha poi rivolto un messaggio diretto a Dadò e Dazio": "Ho percepito nelle vostre parole, nelle vostre riflessioni, la consapevolezza della portata di quanto successo, della responsabilità che deriva dalla vostra carica, ma anche la volontà di trovare le energie e le forze per rialzarsi, per fare in modo che la vostra comunità possa avere una prospettiva, che possa guardare avanti".
"Il percorso per la ricostruzione richiederà tempo, ma fondamentale sarà avere sempre ben presente l’obiettivo da raggiungere e il cammino da percorrere. Chi è abituato a camminare in montagna sa che la perseveranza e la resistenza permettono di raggiungere importanti mete", ha terminato.