Il sindaco di Locarno prende posizione sull'ipotesi lanciata dalla presidente Hoffmann: "Per ora nessuna richiesta ufficiale"
LOCARNO - L’ipotesi che il Festival del Film di Locarno non si svolga più nel mese di agosto, ha subito scatenato un forte dibattito tra gli amanti del Pardo e no. L’idea, ricordiamo, è stata lanciata dalla presidente Maja Hoffmann, convinta che agosto sia un mese sfavorevole per gli addetti ai lavori del cinema che, in questo periodo dell’anno, preferiscono riposare anziché mettersi in viaggio verso le rive del Verbano.
Per ora, ribadiamolo, si tratta solo di un’ipotesi. Hoffmann ha infatti precisato che in autunno si svolgerà un workshop dove sarà discusso il futuro del Festival e, in quel consesso, verrà valutato anche il tema del calendario.
Nicola Pini, per il momento, preferisce non rilasciare interviste. Tuttavia, il sindaco di Locarno, che si appresta ad affrontare il primo Festival da timoniere della Città, ci ha inviato una dichiarazione interlocutoria: “Come Città di Locarno - afferma - attendiamo se del caso le riflessioni e gli argomenti del Festival, perché di richieste ufficiali non ne sono ancora giunte. Di certo, come per ogni cosa, valuteremo pro e contro dei vari scenari, ritenuto che l’equazione dovrà tenere conto dello sviluppo del Festival ma anche del contesto e degli attori che lo accolgono e frequentano, così come delle varie manifestazioni che si svolgono nella regione durante l’estate”. Punto.
Ma il dibattito, come detto, è lanciato. Tantissimi i commenti sui social, per lo più negativi, sull’ipotesi lancia da Hoffmann. Tra questi anche quello di Sergio Morisoli, particolarmente critico: “Addio allora anche ai soldi del Cantone?A noi interessa il turismo, i professionisti del cinema possono benissimo fermarsi prima o dopo il festival in Ticino per rilassarsi… o no?”. Il capogruppo dell’UDC ha poi aggiunto, ironizzando sulle preferenze estive degli addetti ai lavori del cinema: “Deve essere durissimo passare qualche giorno gratis a Locarno o Ascona, nei migliori alberghi, con cibo divino, aperitivi elitari, taxisti personali, qualche intervista e prendersi gli applausi di 8’000 persone paganti! Orca se deve essere dura! Ci vuole relax, suvvia…”.