E a proposito di mobbing, vero o presunto che sia, si attende il rapporto dell’ex procuratrice pubblica Maria Galliani, incaricata in primavera dal Governo di far luce sul caso. Rapporto che si mormora sia in dirittura d’arrivo.
LUGANO - Tre giudici al secondo piano, gli altri due al sesto. Quattro piani per evitare contatti diretti in questo momento di alta tensione (momento che, a dirla tutta, dura da mesi) al Tribunale penale. Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti sono stati trasferiti al sesto piano di Palazzo di Giustizia, negli uffici dove c’erano dei cancellieri del Tribunale d’appello. I loro tre colleghi, il presidente Mauro Ermani, Marco Villa e Amos Pagnamenta, sono invece rimasti al secondo.
Va sottolineato che a Quadri e Verda Chiocchetti è stata assegnata la segretaria amministrativa che si ritiene vittima di mobbing da parte di una sua collega – quella, per intenderci, che ha ricevuto su whatsapp il famoso ‘meme’ con i falli di plastica dal giudice Ermani -.
E a proposito di mobbing, vero o presunto che sia, si attende il rapporto dell’ex procuratrice pubblica Maria Galliani, incaricata in primavera dal Governo di far luce sul caso. Rapporto che si mormora sia in dirittura d’arrivo.
Tornando alla separazione fisica dei giudici, il Consiglio della magistratura nel comunicato odierno ha spiegato di aver preso favorevolmente atto della decisione della Commissione amministrativa del Tribunale d’appello “di disporre con effetto immediato due differenti collocazioni logistiche all'interno del Palazzo di giustizia dei giudici coinvolti e dei rispettivi collaboratori”. Insomma, almeno in questi mesi di turbolenze, indiscrezioni, segnalazioni incrociate, denunce e quant’altro, almeno qualcuno ha deciso qualcosa.