Il caso scoppiato in primavera si arricchisce di un nuovo clamoroso capitolo. Intanto Matteo Quadranti chiede al Governo a che punto è l'indagine di Maria Galliani
LUGANO - Tensione alle stelle al Tribunale penale cantonale. Il caso scoppiato in primavera si arricchisce di un nuovo clamoroso capitolo: una denuncia penale sporta dai giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti nei confronti dei loro tre colleghi, vale a dire il presidente Mauro Ermani, il vice Marco Villa e Amos Pagnamenta. Lo scrive oggi la Regione.
All’origine del conflitto interno al Tpc c’è, lo ricordiamo, la segnalazione - da parte di Quadri e Verda Chiocchetti - di un presunto caso di mobbing che avrebbe coinvolto una segretaria della Cancelleria finita nel mirino di una collega. La querela è stata presentata in luglio e si trova ora sulla scrivania del procuratore generale Andrea Pagani. Ma potrebbe essere necessaria la nomina di un procuratore straordinario per dirimere la vertenza penale.
Quadri e Verda Chiocchetti, patrocinati dall’avvocato Marco Broggini, ritengono di essere stati lesi nell’onore dal contenuto della segnalazione a loro carico fatta in primavera da Ermani, Villa e Pagnamenta al Consiglio della magistratura.
Una segnalazione che i tre hanno inoltrato dopo che Quadri e Verda Chiocchetti si erano rivolti, seguendo le vie di servizio, alla Commissione amministrativa del Tribunale d’appello per informarla del mobbing ai danni di una delle segretarie del Tribunale penale, ma anche del pesante clima di lavoro che a loro dire sarebbe da ricondurre al comportamento dei loro colleghi giudici. La Commissione amministrativa aveva successivamente trasmesso il dossier alla Sezione risorse umane dell’Amministrazione cantonale, la quale Sezione ha segnalato Mauro Ermani, rappresentato dall’avvocato Luigi Mattei, al Consiglio della magistratura.
Sul fronte opposto, c’era stata una segnalazione, sempre al Consiglio della magistratura, presentata da Ermani, Villa e Pagnamenta nei riguardi di Quadri e Verda Chiocchetti.
Questi ultimi contestano le accuse dei loro colleghi, considerandole false e lesive dell’onore. Di qui la denuncia in Procura.
E tra la documentazione allegata alla querela, spunta anche un’immagine presa dal web e inviata via WhatsApp da Ermani il 3 febbraio 2023 alla segretaria presunta vittima del mobbing, dove si vedono due falli giganti e una donna seduta in mezzo. Sopra, la scritta ‘Ufficio Penale’. Quell’immagine è anche agli atti della segnalazione alle Risorse umane e al Consiglio della magistratura.
L'interrogazione bis di Matteo Quadranti
Ricordiamo anche che nei mesi scorsi il Consiglio di Stato ha incaricato l’avvocato e già procuratrice generale aggiunta Maria Galliani di fare luce sul caso di mobbing segnalato da Quadri e Verda Chiocchetti. E a questo proposito il deputato Matteo Quadranti, come riferisce sempre laRegione, chiede al governo a che punto è il lavoro di Maria Galliani. Lo stesso Quadranti aveva presentato a fine aprile un'interrogazione sul caos scoppiato nel Tribunale penale. Ora, “visto il tempo trascorso”, chiede al governo “se ha avuto aggiornamenti circa lo stato di avanzamento dei lavori da parte di Galliani o se ha indicazioni circa le tempistiche di conclusione delle sue indagini” e pure se “la ex pp avvocata Galliani ha sentito anche dei magistrati che hanno supportato le segnalazioni di mobbing dei funzionari, rispettivamente quelli che paiono contrastarle”.
Le domande del deputato liberale radicale non sono rivolte solo all'operato di Galliani. Infatti, al Consiglio di Stato viene chiesto se “ha ricevuto aggiornamento circa lo stato di avanzamento dei lavori da parte della Commissione amministrativa del Tribunale d'appello e/o del Consiglio della magistratura o se ha indicazioni circa le tempistiche di conclusione delle procedure”. E, va da sé, “se a sua volta queste autorità si sono confrontante con l'avvocata Galliani e/o hanno sentito a loro volta i funzionari”. Infine, Quadranti chiede “se al governo risulta che a livello di magistrati si sia in una fase conciliativa o se, fallita la stessa, si sia nel pieno di procedure formali che dovrebbero portare a decisioni formali”.