Il Procuratore straordinario Franco Passini si è pronunciato sull’ipotesi di reato nei confronti del presidente del Tpc legata al “meme” inviato a una collaboratrice, concludendo che non ne sussistono i presupposti
COIRA (GR) - Il procuratore straordinario Franco Passini, incaricato dal Consiglio di Stato di dirimere la querela penale presentata dai giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti nei confronti dei tre colleghi Mauro Ermani, Marco Villa e Amos Pagnamenta, ha adottato una prima decisione: nei confronti del presidente del Tpc Ermani era stata segnalata l’ipotesi di reato di pornografia, legata all’invio del “meme” che ritraeva una donna seduta tra due falli giganti con la scritta “Ufficio penale”.
Passini ha ritenuto che il reato non sussiste e ha emanato ieri un decreto di non luogo a procedere. Lo fa sapere lo stesso PP tramite il Ministero pubblico ticinese. Restano in corso gli accertamenti sugli altri reati ipotizzati a carico del presidente del Tpc. Pubblichiamo di seguito il contenuto della nota stampa:
"Il 14 agosto 2024 il Consiglio di Stato del Canton Ticino ha nominato un Procuratore pubblico straordinario per trattare la querela e segnalazione presentata da due giudici del Tribunale penale cantonale contro gli altri tre giudici ordinari. Trattasi di possibili reati contro l'onore. Nei confronti di un giudice è inoltre stata segnalata l'ipotesi di reato di pornografia (articolo 197 del Codice penale). Per quest'ultima fattispecie, le verifiche sono giunte a conclusione. Sulla scorta delle valutazioni effettuate e di un esame degli atti all'incarto, il Procuratore pubblico straordinario ha nello specifico concluso che non sono dati i presupposti giuridici del reato ipotizzato di pornografia, per cui, in data 4 settembre 2024, ha emanato un decreto di non luogo a procedere. Per le altre fattispecie contenute nella querela, legate a potenziali reati contro l’onore, gli accertamenti sono invece tuttora in corso. Alla luce di ciò non saranno rilasciate ulteriori informazioni".