Il Consiglio di Stato ha scelto Franco Passini per trattare la querela sporta dai giudici Quadri e Verdi Chiocchetti.
BELLINZONA - Sarà Franco Passini il pp straordinario nominato dal Consiglio di Stato per far chiarezza sulla querela sporta dai giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti nei confronti del presidente del Tribunale penale cantonale Mauro Ermani, del vice Marco Villa e del giudice Amos Pagnamenta (vedi articoli correlati). Ne dà notizia il Governo stesso con una nota stampa, specificando che la decisione è stata presa in accordo con il Procuratore generale Andrea Pagani e con il Primo procuratore del Cantone dei Grigioni Claudio Riedi.
Il Governo ha dunque accolto la richiesta del Pg, che il 12 agosto scorso aveva chiesto la nomina di un procuratore pubblico straordinario per trattare il caso, venuto alla luce la scorsa primavera, in seguito alla segnalazione da parte di Quadri e Verda Chiocchetti di un presunto caso di mobbing che avrebbe coinvolto una segretaria della Cancelleria, finita nel mirino di una collega. “Il Consiglio di Stato ha dato seguito alla richiesta del Procuratore generale conferendo a una figura esterna il mandato di procuratore pubblico straordinario - si legge nella nota-. Considerata la necessità di fare capo a un professionista con un’esperienza adeguata nell’ambito della conduzione di procedimenti penali, il Governo si è così rivolto alla Magistratura del Cantone dei Grigioni, che ha dato la propria disponibilità a collaborare con le autorità ticinesi”, conclude il Consiglio di Stato.
Stamattina, lo ricordiamo, la Regione ha annunciato l’apertura di un nuovo capitolo sul caos al Tpc, con la denuncia penale presentata dai giudici Quadri e Verda Chiocchetti nei confronti dei loro tre colleghi, ritenendo costoro di essere stati lesi nell’onore dal contenuto della segnalazione a loro carico fatta in primavera da Ermani, Villa e Pagnamenta al Consiglio della magistratura.
E, scandalo nello scandalo, la foto spuntata tra la documentazione allegata alla querela, raffigurante due giganti falli di plastica e una donna seduta nel mezzo, con il titolo “Ufficio penale”. L’immagine, presa da internet, sarebbe stata inviata da Ermani alla segretaria presunta vittima di mobbing lo scorso 3 febbraio. Dura la critica del presidente del Centro Fiorenzo Dadò: “Tutti ci domandiamo se Ermani sia al suo posto e se non sia il caso che faccia una seria e repentina riflessione. Se consideriamo che il giudice che fa circolare queste foto di infimo livello a sfondo sessuale all'interno del Palazzo di giustizia è un giudice che celebra processi importanti per reati contro l'integrità delle persone e per pedofilia, raggiungiamo veramente lo sconcerto. Se ad aver inviato quell'immagine a una donna fosse stato un politico come il sottoscritto, giustamente ci sarebbe già stato un sollevamento popolare per chiederne le dimissioni”.