Alla base dell’istanza c’è la fuga di notizie sull’apertura di un procedimento disciplinare a loro carico che configurerebbe una violazione del segreto d’ufficio
Nuovo capitolo nel caso del Tribunale penale cantonale. I giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti hanno ricusato il Consiglio della magistratura. Alla base dell’istanza, presentata dal legale dei due giudici, Marco Broggini, c’è la fuga di notizie sull’apertura di un procedimento disciplinare a loro carico che configurerebbe una violazione del segreto d’ufficio da parte di un membro – ignoto – del Consiglio stesso.
Una tesi che si riferisce alla notizia pubblicata mercoledì scorso da liberatv sull’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti dei due magistrati.
Il giorno prima, ricevuta in via confidenziale un’informazione, l’avevamo verificata con Quadri, che però era all’oscuro di tutto. Per un semplice motivo: la comunicazione del procedimento disciplinare era stata inviata all’avvocato Broggini, che in quei giorni era in vacanza e non aveva potuto ritirare la raccomandata del Consiglio della magistratura. Verificata l’esistenza del procedimento disciplinare Quadri ci ha confermato la notizia solo il giorno successivo.
Informazione che, secondo lui e la sua collega, non può che provenire dal Consiglio della magistratura, il che dimostrerebbe, secondo l’avvocato Broggini, la volontà di accanirsi su Quadri e Verda Chiocchetti. Il Cdm, insomma, o alcuni suoi membri, avrebbero una posizione pregiudiziale nei confronti dei due giudici.