I municipali che siedono in Gran Consiglio hanno presentato una mozione al Governo usando parte dei soldi che arriveranno da Berna
Titolo: “Mozione BNS: 100 CHF per ogni ticinese”. Sottotitolo: “Destiniamo una parte degli 80 milioni che arriveranno dalla Banca Nazionale ai comuni ticinesi mediante contributo pro capite”.
Firma: Alessandro Mazzoleni, municipale di Minusio (nella foto), Daniele Piccaluga, municipale di Monteceneri, Omar Balli, municipale di Terre di Pedemonte, Daniele Caverzasio, municipale di Mendrisio, Sem Genini, municipale di Riviera, Mauro Minotti, municipale di Bellinzona, Stefano Tonini, municipale di Chiasso… tutti deputati della Lega dei Ticinesi.
Proposta: “Con la presente mozione, i sottoscritti ed il Gran Consiglio chiedono al Consiglio di Stato di: 1. destinare 35 milioni di franchi degli 80 milioni di utili BNS ai comuni ticinesi mediante un contributo pro capite; 2. stabilire l'ammontare del contributo a 100 CHF per abitante, in base alla popolazione residente ufficiale di ciascun Comune; 3. mantenere i restanti 45 milioni di franchi nelle casse cantonali, da utilizzare per ulteriori priorità o riserve finanziarie”.
Premessa: “Considerato che il Canton Ticino ha recentemente annunciato che nel 2025 riceverà 80 milioni di franchi come dividendo sugli utili della BNS e che tale risultato rappresenta un’opportunità unica per sostenere in maniera concreta le comunità locali, è prioritario destinare una parte di tali risorse anche ai Comuni ticinesi”.
I Comuni, si legge nell’atto parlamentare presentato oggi dai deputati e municipali leghisti, “essendo l'istituzione più vicina ai cittadini, svolgono un ruolo cruciale nella gestione quotidiana del territorio, nella fornitura di servizi essenziali e nel garantire una qualità di vita adeguata alla popolazione. Tuttavia, molti comuni affrontano sfide economiche crescenti, dovute a una maggiore richiesta di servizi, all'aumento dei costi di gestione e agli investimenti necessari per infrastrutture, ambiente ed educazione. Nelle recenti polemiche politiche tra i due livelli istituzionali si sente spesso dire che i Comuni sono ormai solo degli sportelli operanti su decisioni cantonali verso le quali non hanno nessun potere decisionale”.
I promotori elencano infine i vantaggi della proposta:
• Equità distributiva: Un contributo pro-capite garantisce una distribuzione proporzionale delle risorse in base alla popolazione residente, favorendo sia i comuni più piccoli sia quelli più grandi.
• Supporto ai comuni: Questo intervento rappresenterebbe un segnale concreto di vicinanza alle esigenze delle comunità locali, permettendo ai comuni di affrontare progetti strategici o situazioni finanziarie delicate.
• Stimolo economico locale: Le risorse assegnate potrebbero essere investite direttamente nelle comunità, contribuendo al miglioramento delle infrastrutture, dei servizi pubblici e dell’economia locale.
I promotori invitano il Consiglio di Stato “a valutare con urgenza questa proposta e a presentare al Gran Consiglio un messaggio contenente i dettagli operativi per l'assegnazione dei contributi ai comuni. Questo intervento non solo rafforzerebbe i Comuni ticinesi, ma rappresenterebbe anche un gesto tangibile di solidarietà istituzionale e attenzione verso il territorio”.