Le rivelazioni del cardiologo ed ex presidente del Gran Consiglio sulla donatore che permise la nascita del Cardiocentro
COMANO - “Edward Zwick è stato mio paziente per anni e non avrebbe mai messo un centesimo nella sanità pubblica”. Parola di Alessandro Del Bufalo. Il noto cardiologo lo ha detto ieri sera al Quotidiano, nel corso di un confronto sul futuro dell’ospedale del cuore che lo vedeva opposto a Matteo Quadranti.
Del Bufalo ha quindi confermato e dettagliato la ricostruzione storica sulla nascita del Cardiocentro, più volte fornita da Tiziano Moccetti nel corso degli ultimi mesi.
“I vertici dell’Ente ospedaliero dell'epoca - ha esordito Del Bufalo - hanno due grandi responsabilità. All’inizio quella di non aver avuto il coraggio di realizzare un centro di cardiochirurgia in Ticino. Per questo fu nominata una Commissione di esperti: ho imparato facendo politica che quando non si vogliono prendere delle decisioni si nomina una Commissione e, a dipendenza del risultato che si vuole ottenere, si scelgono gli esperti.... La seconda responsabilità dell’Ente, più pesante, è quella che quando finalmente si decisero a realizzare la cardiochirurgia affermarono “non la possiamo fare perché non ci sono soldi”. È tutto discutibile ma in Ticino investiamo tanti milioni per molte cose che magari non sono così essenziali….”
E questo punto entra in gioco il dottor Zwick, con la sua donazione milionaria. “Io - ha affermato l’ex presidente del Gran Consiglio - ho conosciuto molto bene Edwar Zwick perché è stato mio paziente per anni. Lui era il re delle terme bavaresi private. Il Dottor Zwick non avrebbe mai speso un centesimo nella sanità pubblica. È stato Tiziano Moccetti che, da primario dell’Ente ospedaliero, cresciuto all’ospedale Civico, e da esponente del PLR in Gran Consiglio, non se l’è sentita di seguire la volontà di Zwick, che era quella di realizzare una struttura privata in Collina d’Oro, senza la partecipazione del pubblico”.
Il dottor Del Bufalo, che fa parte dello staff medico del Cardiocentro, ha quindi concluso la ricostruzione: “È stato Tiziano Moccetti che ha convinto Edward Zwick a firmare quella convenzione con l’EOC, perché lui voleva una struttura a favore di tutti i ticinesi. Il donatore si è quindi lasciato convincere e quello che abbiamo sul tavolo è stato l’unico accordo che è stato possibile raggiungere con l’Ente ospedaliero”.
A questo punto Matteo Quadranti ha contestato Del Bufalo, puntualizzando come l’accordo sia stato siglato davanti a un notaio e come sia pericoloso interpretare le volontà di un defunto. “Nessuno - ha ribattuto Del Bufalo - mette in discussione l’atto notarile, ci mancherebbe altro. Io mi sono limitato a spiegare come si è arrivati lì. L’atto notarile c’è e va rispettato”. Come del resto prevede esplicitamente anche l’iniziativa popolare lanciata da Grazie Cardiocentro, che conferma il passaggio dell’intero patrimonio all’EOC. “Il nocciolo della quesitone è: terminata la convenzione, come andiamo avanti?”, ha chiesto del Bufalo. Due le soluzioni sul tavolo: quella dell’Ente che prevede un’integrazione e quella dell’iniziativa che punta invece sulla creazione di una nuova Fondazione mista, con rappresentati Cardio, dell’EOC, del mondo accademico e del personale.
Del Bufalo, in conclusione, si è detto fiducioso sul fatto che si riuscirà a trovare un accordo tra le parti anche perché, ha chiosato pungente, “quando non litigavano l’attuale presidente dell’EOC (Paolo Sanvido, ndr.), aveva presentato nero su bianco la proposta di creare una nuova Fondazione con un Consiglio a 5 membri, 3 del Cardiocentro e due dell’Ente ospedaliero. E dirò di più: l’attuale direttore (Giorgio Pellanda, ndr) aveva ipotizzato anche la l’opzione di studio di una SA….”.