Per il popolare democratico quelle che si sentono a favore di riaperture (o anche chiusure rafforzate) sono "toni forti e le prese di posizione prettamente politiche in cerca di applausi facili in un momento di incertezza"
di Marco Romano*
Aprire tutto prima possibile - estendere/rafforzare le chiusure - più aiuti qui, meno aiuti là: i toni forti e le prese di posizione prettamente politiche in cerca di applausi facili si moltiplicano, di fronte a una situazione di incertezza totale (anche per gli specialisti) e di sofferenza (tanto di salute fisica e mentale, quanto economica).
Nel complesso la Svizzera ha gestito egregiamente gli ultimi 12 mesi; certo sono stati fatti errori, sono emerse incongruenze (talune chiusure "troppo simboliche") ed è mancata una migliore comunicazione, ma nel complesso il sistema Paese ha reagito in maniera pragmatica e rapida. Ancora di oggi è la disponibilità a correggere le distorsioni nei "casi di rigore" e a raddoppiare l'importo finanziario (10 mia!).
Personalmente non vorrei aver vissuto questa crisi in nessun Paese attorno al nostro o lontano.
Guardo avanti sperando che le sparate, lascino spazio a decisioni fondate su compromessi e "passi svizzeri" (a molti suona noioso: ma è una forza del nostro Paese!): ripartire laddove si può tracciare e gestire le distanze, vaccinare come stiamo facendo, appellarsi alla responsabilità dei cittadini (molti non ci credono più ma ricordiamo che è l'essenza per non cadere in una visione/necessità per cui decide sempre lo Stato per noi) nella gestione dei contatti quotidiani, al lavoro e nella vita privata.
Anche se in inglese a me suona molto svizzero: nolockdown, ma slowdown.
*Consigliere Nazionale PPD