SECONDO ME
“Serve un codice etico per il Consiglio di Stato”
Christian Fini (LEA): “Non può esserci vera libertà politica senza etica pubblica. Proponiamo regole vincolanti per tutelare integrità, trasparenza e fiducia nelle istituzioni”
TiPress / Davide Agosta

di Christian Fini *

In un momento in cui la fiducia della popolazione nelle istituzioni rischia di essere minata da una sequenza di accadimenti e comportamenti legati all’operato di singoli consiglieri di Stato, LEA propone l’introduzione di un codice etico a tutela dell’integrità del Governo ticinese.

L’obiettivo non è limitare, ma piuttosto rafforzare la libertà e l’autonomia del potere esecutivo, tutelandolo da possibili conflitti d’interesse e da eventuali forme di ricattabilità. Allo stesso tempo, è fondamentale garantire che nessun membro del Governo possa sentirsi al di sopra delle regole e rispetti l’onorabilità della carica come pure il gremio che rappresenta. In assenza di regole esplicite, anche comportamenti formalmente leciti possono generare opacità, sfiducia e conflitti di interesse percepiti, lesivi dell’autorevolezza dell’istituzione cantonale.

Organismi come l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), il GRECO del Consiglio d’Europa e la Convenzione ONU contro la corruzione hanno da tempo raccomandato agli Stati di dotarsi di codici etici vincolanti per i membri dell’esecutivo. Anche in Svizzera alcuni Cantoni, come ad esempio Vaud, hanno adottato simili strumenti in un’ottica preventiva.

Alla luce di tutto ciò, appare auspicabile che il Consiglio di Stato del Cantone Ticino si doti di un Codice etico per i propri membri, con norme vincolanti in materia di conflitti d’interesse, trasparenza, relazioni con i partiti, uso delle informazioni riservate e comunicazione pubblica, sorvegliato da un Comitato consultivo etico (composto da esperti di etica pubblica, diritto e amministrazione). Questo contribuirebbe a rafforzare la fiducia della cittadinanza e a tutelare l’imparzialità dell’azione di Governo.

LEA è convinta che un Consiglio di Stato forte debba poter operare con serenità e senza pressioni indebite. Ma ciò è possibile solo se le regole del gioco sono chiare, condivise e applicate con rigore. Proponiamo dunque un percorso condiviso, che coinvolga il Parlamento, la società civile e il Consiglio di Stato stesso, per dare al nostro Cantone un codice etico all’altezza delle sfide del nostro tempo.

Libertà, Energia, Ambiente non sono solo parole nel nome della nostra associazione: sono valori. Valori che richiedono istituzioni con comportamenti responsabili. Perché non può esserci vera sostenibilità né libertà politica, senza etica pubblica e responsabilità istituzionale.

 
* Presidente Libertà, Energia, Ambiente (LEA) - Associazione d’area del PLRT

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