TELERADIO
Mario Timbal a tutto campo: il canone a 200 franchi, le proteste dell'MPS, la candidatura "inopportuna" di Canetta
Al di là dei programmi, e dell’impronta che ha dato e intende dare alla radiotelevisione pubblica, il direttore della RSI affronta alcuni temi delicati
TiPress/Benedetto Galli

COMANO - L’iniziativa per ridurre il canone a 200 franchi contro gli attuali 335, la candidatura al Gran Consiglio del suo predecessore Maurizio Canetta nelle fila socialiste, le proteste del Movimento per il socialismo per il poco spazio che gli è stato attribuito nell’ambito dei dibattiti elettorali, il cambiamento alla guida del Dipartimento federale delle comunicazioni… Il direttore della RSI Mario Timbal ha parlato di questi e altri temi in una lunga intervista sulla Regione firmata dal vicedirettore Lorenzo Erroi (LEGGI QUI). Al di là dei programmi, e dell’impronta che ha dato e intende dare alla radiotelevisione pubblica, ha affrontato alcuni temi delicati.

A chi, come parte della politica e i grandi editori privati accusano la SSR di sconfinare oltre i limiti del servizio pubblico, Timbal risponde: “Abbiamo un mandato il cui rispetto è sorvegliato dalle autorità pubbliche: difficile dunque sostenere che andiamo fuori dal nostro perimetro. A tal proposito, la raccolta firme per il canone a 200 franchi si interseca con la nuova concessione, da siglare entro il 2024. Tale concessione determinerà i nostri compiti, cosa fondamentale per capire quante risorse serviranno: la questione dunque è molto più complessa di un semplice "taglio sì, taglio no". A ciò si aggiunge un nuovo elemento: il cambio di direzione al Datec, dove a Simonetta Sommaruga è succeduto Albert Rösti”.

Il nuovo consigliere federale dell’UDC entrerà nell’universo Srg/ssr elaborando proposte e soluzioni da condividere collegialmente con l’intero governo, aggiunge. “È difficile fare previsioni su quel che accadrà. Quello che intanto possiamo fare è trasformarci, rinnovarci, adeguarci alle esigenze e alle aspettative del Paese e, nel nostro caso, della Svizzera italiana”.

Sulla scelta di Canetta di candidarsi per il PS, che potrebbe confermare l’idea che i vertici della RSI sono “di sinistra”, Timbal spiega: “Candidarsi è un diritto sacrosanto di ogni cittadino e Maurizio nel corso di tutta la sua carriera in Rsi ha sempre dimostrato grande professionalità e rispetto dei valori del servizio pubblico. Detto questo, a livello personale, ritengo la sua scelta inopportuna”.

Veniamo alle pressioni e ai partiti che rivendicano spazi in vista delle elezioni del 2 aprile: “Nei giorni scorsi, come si fa sempre, abbiamo incontrato tutti i partiti per discutere le regole del gioco, vista la centralità del servizio pubblico in termini di dibattiti e informazione politica. Impossibile che tutti siano contenti e quest’anno penso che abbiamo superato un record: un partito (il Movimento per il socialismo, ndr) ha criticato le regole già un giorno prima che gliele presentassimo, accusandoci di marginalizzare le forze esterne al governo. Questo per dire che è chiaro come qualsiasi scelta editoriale in un anno elettorale finirà giocoforza per scontentare qualcuno. Che tutti cerchino poi di influenzarci o magari anche strumentalizzarci fa parte del gioco: il mio compito è fare scudo e non lasciare che le dinamiche partitiche influenzino il nostro lavoro”.

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