TELERADIO
A Matrioska "Cazzoeula elettorale"
Dalle armi svizzere all'Ucraina al nuovo scontro sui livelli alle medie, fino alla valanga di firme sulle stime immobiliari. Ecco gli ospiti della puntata di stasera
TiPress/Alessandro Crinari

MELIDE - Il piatto tradizionale dei “giorni della merla” è la cazzoeula: un mix di carne di maiale e di verdure invernali. E anche il dibattito di questa sera a Matrioska, in onda alle 19,30 su TeleTicino, sarà un mix di temi di varia attualità politica. Cazzoeula elettorale, dunque.

In studio e collegati via Skype, 6 candidati alle cantonali di aprile - che fanno segnare un record di candidature per il Gran Consiglio, con quasi mille aspiranti parlamentari in corsa, ben 190 in più rispetto a quattro anni fa -: Alessandra Gianella (PLR), Alessandro Mazzoleni (Lega), Gianluca Padlina (Centro/PPD), Ivo Durisch (Ps), Sergio Morisoli (UDC) e Massimiliano Ay (Partito comunista). 

Armi svizzere all’Ucraina e neutralità

Al centro del confronto, la controversa decisione presa a maggioranza dalla Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale di raccomandare al plenum di autorizzare la riesportazione di armi elvetiche verso l’Ucraina.

Secondo i promotori, con i deputati del PLR in prima fila, sostenuti dalla sinistra, dal Centro e dai verdi liberali, la Svizzera deve dare il proprio contributo alla sicurezza europea anche fornendo maggiore assistenza all'Ucraina, e le modifiche proposte rispettano la legge sulla neutralità. Questo, in quanto non consentono l’esportazione diretta di materiale bellico in zone di conflitto, ma riguardano solo le dichiarazioni di non riesportazione firmate dai Paesi che acquistano armi dalla Svizzera, nel caso specifico la Germania e la Danimarca.

La minoranza teme invece che la riesportazione possa rappresentare un problema per la neutralità, tema che divide ormai da mesi opinione pubblica e forze politiche e che è al centro di un’inizativa costituzionale promossa dall’UDC. 

Nuovo scontro sui livelli alle medie

A livello cantonale continua invece a far discutere la questione del superamento dei livelli nelle scuole medie, che tornerà nuovamente in Gran Consiglio tra due settimane. Al centro della discussione ci sarà la proposta di sperimentazione varata dal Dipartimento diretto da Manuele Bertoli, sostenuta dal rapporto di maggiornaza firmato ieri dai deputati che fanno parte della Commissione parlamentare formazione e cultura. L’intesa raggiunta da Ps, Centro/Ppd, Lega e Verdi prevede di avviare una sperimentazione su base volontaria, coinvolgendo al massimo sei sedi di scuola media che si potranno proporre liberamente e liberamente scegliere fra tre modelli di riferimento per l’insegnamento del tedesco e della matematica. La sperimentazione, che durerà due anni, coinvolgerebbe inizialmente le classi di terza, per poi essere completata l’anno successivo in quarta. Il principio di fondo é l’insegnamento per gruppi eterogenei, non dunque con una separazione in base alle capacità. Al termine del ciclo di studi, gli allievi riceverebbero una nota finale in matematica e tedesco, ma senza più l’odiosa distinzione tra “serie A” e “serie B”.

Fuori dal coro, invece, il PLR, che presenterà settimana prossima un rapporto di minoranza. Secondo i deputati liberali radicali, il Dipartimento deve proporre un modello, condiviso e strutturato, applicabile su larga scala, non con sperimentazioni volontarie il cui successo sarebbe difficilmente valutabile.

Il nodo del tedesco

Oltre all’annoso tema del superamento dei livelli la Commissione parlamentare ha discusso ieri anche la proposta di anticipare alla prima media l’insegnamento del tedesco, sostenuta da PLR, Lega e UDC. Centro/PPD e PS hanno presentato una proposta alternativa che prevede di potenziare lo studio della lingua, ma senza anticiparlo.

Valanga di firme sulle stime immobiliari 

Intanto, nei giorni scorsi il comitato promotore dell’inziativa che chiede di rendere fiscalmente neutra la revisione delle stime immobiliari ha consegnato alla Cancelleria cantonale oltre 17'250 firme. L’iniziativa, lanciata a ottobre su spinta dell’UDC e sostenuta da Lega, Centro/PPD e PLR, chiede di inserire nella Costituzione il concetto secondo cui la revisione dei valori di stima non può comportare nel complesso un aumento automatico del gettito dei tributi pubblici. Una delle diverse iniziative che toccano direttamente il futuro delle non certamente floride casse cantonali.

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